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Gaza, la denuncia dell'Onu: "Staff torturato e usato da Idf come scudo umano"

Il post del direttore dell'Unrwa. Intanto un alto funzionario di Hamas ha fatto sapere che "i recenti colloqui al Cairo non hanno portato a progressi verso un accordo di cessate il fuoco"

Le forze di occupazione israeliane - Ipa
Le forze di occupazione israeliane - Ipa
29 aprile 2025 | 12.35
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Cinquanta dipendenti dell'Agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, l'Unrwa, sarebbero stati usati come scudi umani, privati del sonno, attaccati dai cani, minacciati e torturati dalle Idf dal 7 ottobre del 2023. A denunciarlo è Philippe Lazzarini, il direttore generale dell'Unrwa. "Sono stati trattati nel modo più scioccante e disumano", ha scritto su 'X'.

"Hanno riferito di essere stati picchiati e usati come scudi umani. Sono stati sottoposti a privazione del sonno, umiliazioni, minacce di violenza a loro e alle loro famiglie e attacchi da parte di cani. Molti sono stati costretti a confessare'', ha aggiunto Lazzarini. "Per il personale dell'Unrwa il dovere umanitario si scontra con brutalità", ha detto ancora il direttore generale Unrwa, che ha chiesto "giustizia e responsabilità per i crimini e le violazioni del diritto internazionale commessi nella Striscia di Gaza".

Hamas: "Negoziati al Cairo non hanno portato a progressi su tregua"

"I contatti con i mediatori non sono cessati e i recenti colloqui al Cairo non hanno portato a progressi verso un accordo di cessate il fuoco". Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas al canale Palestine Today, affiliato alla Jihad Islamica. "Il movimento non ha ricevuto nuove proposte al Cairo. Hamas rifiuta soluzioni parziali e temporanee", ha aggiunto, smentendo i funzionari egiziani che avevano riferito di una "svolta" nei negoziati, a sua volta smentita stamattina da funzionari israeliani.

Idf: "Uccisi tre terroristi, uno aveva guidato attacco a Kissufim il 7 ottobre"

I recenti attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza avrebbero ucciso intanto tre importanti terroristi, di cui uno affiliato ad Hamas che ha guidato l'attacco a Kissufim il 7 ottobre 2023. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che quest'ultimo è Sa'id Abu Hasnan, un membro della forza Nukhba di Hamas del battaglione Deir al-Balah, "che si è infiltrato in Israele e ha comandato l'attacco a Kissufim". E' stato inoltre ucciso Mustafa al-Mutawwak, capo delle operazioni del battaglione Jabalia di Hamas, che ha guidato gli attacchi contro le truppe israeliane a Gaza.

Giovedì scorso - prosegue l'esercito - era morto in un attacco a Gaza City Ali Naddal Husni Sarfiti, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Sarfiti era stato incarcerato in Israele tra il 2002 e il 2015 per il suo coinvolgimento in attività terroristiche, tra cui l'addestramento militare fornito e la pianificazione di un attentato suicida per conto del Fplp. "Dopo il suo rilascio, negli ultimi anni ha compiuto attacchi terroristici in territorio israeliano", afferma l'Idf, aggiungendo che era in contatto con agenti terroristici in Cisgiordania e che aveva trasferito loro milioni di shekel per gli attacchi.

A Roma l'appello dei familiari degli ostaggi: "Il mondo si alzi in piedi per dire stop ad Hamas"

A Roma oggi una delegazione di familiari di rapiti e uccisi da Hamas ha preso parte alla conferenza alla biblioteca nazionale dell'ebraismo italiano Tullia Zevi. "Ho una richiesta da fare a tutto il mondo perché sento spesso quello che si dice su quello che Israele sta facendo a Gaza. Voglio dire a tutti 'alzatevi in piedi e dite basta ad Hamas'. Dobbiamo eliminare i terroristi senza se e senza ma. Nelle loro mani ci sono ancora 59 ostaggi che vengono torturati mentre noi siamo seduti. Noi andiamo a mangiarci le pizze mentre loro sono lì senza mangiare nulla", ha detto Eli Shtivi, padre di Idan, ragazzo rapito al Nova festival e poi ucciso. Il suo corpo si trova ancora a Gaza. "Non sappiamo ancora gli appuntamenti dei prossimi giorni ma vogliamo dire grazie al governo italiano per quello che sta facendo dal 7 ottobre", ha aggiunto Kobi Samerano, padre di Jonathan, 21enne di Tel Aviv, rapito il 7 ottobre 2023 dal Kibbutz Be’eri, dopo essere riuscito a fuggire dall’attacco al Nova Festival e poi ucciso da Hamas. Anche il suo corpo è ancora adesso trattenuto a Gaza.

"Quelli di Hamas non sono musulmani sono dell'Isis, non vogliamo più avere questa guerra fra dieci o venti anni. Anche le persone che sono dentro Gaza non vogliono Hamas, i terroristi hanno ucciso anche i loro fratelli musulmani, bambini e anziani. Il mondo non può dimenticare quello che ci è accaduto il 7 ottobre", ha detto Salem Alatrash, beduino israeliano musulmano, fratello di uno degli ostaggi rapiti e uccisi da Hamas. Il fratello, Muhammad Al-Atrash, prestava servizio nell'unità Bedouin Trackers della brigata settentrionale della divisione di Gaza. All’inizio dello scorso dicembre, la sua famiglia era stata informata del suo rapimento. A giugno, poi, l’Idf aveva annunciato che Muhammad era caduto durante i combattimenti del 7 ottobre e che il suo corpo è trattenuto a Gaza. Muhammad lascia 13 figli. "Per otto mesi sapevamo che era stato rapito ma non sapevamo cosa stesse succedendo, poi ho visto un video della Difesa in cui veniva torturato e trascinato per le strade, infine il suo corpo messo su una gip bianca - ha raccontato - Per quaranta minuti ho guardato quelle immagini brutali, non riuscivo a crederci. Quello che chiediamo è di riportare a casa i vivi e i morti". "Oggi siamo qui per mettere pressione per fare finire il nostro incubo, Israele è solo il canarino che avvisa il mondo del terrorismo ma se il mondo non si sveglia adesso dopo sarà troppo tardi", ha detto poi Idan Baruch, fratello di Uriel rapito dal Nova Festival a Re’im. "Questa - ha aggiunto - non è una guerra tra ebrei e arabi ma tra terroristi e il mondo, chiediamo a chi può di aiutarci a far finire questo incubo".

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