Attacco alla sinagoga di Manchester, l'attentatore era in libertà vigilata per presunto stupro

L'aggressore, che aveva 35 anni, aveva anche altre condanne penali

Il luogo dell'attacco a Manchester - Afp
Il luogo dell'attacco a Manchester - Afp
03 ottobre 2025 | 19.26
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Jihad al-Shamie, l'uomo che ieri ha sferrato l'attacco terroristico contro la sinagoga di Manchester, era in libertà vigilata per presunto stupro. Lo scrive il Guardian in esclusiva spiegando che l'uomo, di origini siriane, sarebbe dovuto comparire in tribunale per un'aggressione sessuale compiuta all'inizio di quest'anno. L'aggressore, che aveva 35 anni, aveva anche altre condanne penali per reati minori, ma non era noto agli agenti dell'antiterrorismo, come hanno spiegato le fonti citate dal Guardian.

La polizia di Manchester sta indagando se Shamie sia responsabile di una minaccia di morte inviata via mail a un ex parlamentare conservatore nel 2012. "Sono persone come te che meritano di morire", diceva ma mail firmata da qualcuno che si faceva chiamare "Jihad Alshamie".

Due persone sono rimaste uccise nell'attacco di ieri. Una delle quali, ha reso noto la polizia di Manchester, è stata uccisa dagli agenti. Secondo quanto ricostruito in una nota dal capo della polizia, sir Stephen Watson, il sospetto dell'attacco, Jihad al Shamie, non sarebbe stato in possesso di un'arma da fuoco. La ferita d'arma da fuoco che ha portato alla morte di una delle due vittime sarebbe stata "una tragica e non prevedibile conseguenza dell'azione richiesta con urgenza per fermare l'orribile attacco".

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