Ucraina-Russia, l'analisi di Kiev: "Putin ha nuovi obiettivi, febbraio mese decisivo"

Budanov, numero 1 dell'Intelligence: "Mosca nel 2026 punterà non solo al Donbass, vuole anche Zaporizhzhia"

Un'azione di guerra
Un'azione di guerra
27 dicembre 2025 | 22.47
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Volodymyr Zelensky vola da Donald Trump per un incontro che potrebbe avvicinare la fine della guerra tra Ucraina e Russia. Kiev, però, non si illude: Vladimir Putin non si fermerà, almeno non subito. Per uno stop, o almeno un rallentamento, bisognerà aspettare il 2026 inoltrato. Mentre il presidente ucraino affronta la missione diplomatica fondamentale, in patria l'analisi della situazione viene sviluppata dalla 'mente' dell'apparato di sicurezza e militare. Kyrylo Budanov, capo del Direttorato principale dell'intelligence (GRU), delinea uno scenario che non prende in considerazione uno stop immediato del conflitto.

Il mese giusto per fermare la guerra

Il numero 1 dell'intelligence militare prevede almeno un altro mese di guerra senza sostanziali variazioni nel copione bellico, caratterizzato nelle ultime 48 ore da massicci raid di Mosca. A febbraio, il quadro potrebbe variare. Il secondo mese dell'anno "potrebbe essere il periodo più favorevole" per un accordo.

"Secondo le stime, febbraio è il periodo più favorevole sia per la Russia che per l'Ucraina per ottenere qualcosa. Questo è legato sia all'attività militare che alla stagione", con l'inverno che volge al termine, dice Budanov in un'intervista a Suspilsne. Secondo il numero 1 dell'intelligence, anche a Mosca ci sarebbero voci favorevoli alla fine della guerra. "Molte. Molte. E ce ne sono di più di prima. Putin dice che la Russia avanza? Ma qual è il prezzo di questi progressi? Vi immaginate più o meno quanto costa un giorno di guerra? È costoso anche per gli standard della Russia".

Finché si combatte, l'Ucraina deve rassegnarsi a fronteggiare massicci raid. "C'è stato un periodo in cui gli attacchi missilistici erano rari. Poi, però, l'industria russa ha raggiunto il suo picco nella produzione di missili. Le capacità produttive sono invariate, i piani vengono rispettati e spesso si va oltre. Iran e Corea del Nord non sono coinvolti nella produzione", afferma.

Gli obiettivi di Putin

Lo stop delle ostilità a febbraio al momento è solo un'ipotesi. Il generale valuta la situazione nel suo complesso e analizza le strategie del nemico. "Gli obiettivi della Russia sono chiaramente delineati nel piano militare. Mosca punta a ottenere il controllo completo della regione di Donetsk, a compiere il maggior avanzamento possibile nella regione di Dnipropetrovsk e a continuare delle operazioni nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Questi sono gli obiettivi principali, insieme all'aumento delle dimensioni delle zone di sicurezza lungo il confine", spiega. Per proseguire l''operazione speciale', la Russia nel 2026 "ha pianificato il reclutamento di altri 409mila uomini per il suo esercito. L'obiettivo del 2025 erano 403mila uomini: è stato centrato all'inizio di dicembre, alla fine dell'anno la Russia avrà completato il piano al 103%".

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