
Uno dei temi maggiormente dibattuti nell’agenda parlamentare delle ultime settimane è la space economy, un settore in rapido sviluppo e sempre più strategico sia a livello internazionale che nel nostro Paese, specie da quando sono entrati in gioco anche gli interessi degli investitori privati e del venture capital. A tale proposito, ricordiamo che, secondo Enea, il settore a livello europeo attualmente vale 370 miliardi di euro l’anno, cifra che potrebbe superare i 500 miliardi entro il 2030. Per introdurre un quadro normativo al settore è in discussione al Senato, presso la Commissione industria, il Disegno di legge sull’economia dello spazio già approvato dalla Camera dei deputati. In settimana si sono concluse le audizioni sul provvedimento e, tra i soggetti auditi, Confindustria ha sottolineato come il Ddl sia un segnale importante per cercare di consolidare il ruolo dell’Italia nella space economy, ma che siano necessari correttivi per garantire maggiormente competitività e continuità alle imprese del settore. In particolare, Confindustria ha sottolineato la necessità di introdurre un regime transitorio che consenta alle imprese italiane di adeguarsi alle nuove regole senza rischiare interruzioni o sospensioni dell’attività. Tra gli altri soggetti ascoltati, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nella persona del Presidente Teodoro Valente, ha affermato la necessità di una normativa nazionale organica per la disciplina delle attività spaziali con misure in favore dell’economia dello spazio, specie in ottica di sviluppo e sostegno del tessuto produttivo nazionale della filiera aerospaziale.
In Commissione Attività Produttive della Camera, prosegue l’esame del Decreto Bollette (Dl 19/2025). I relatori hanno comunicato di aver ricevuto 323 proposte emendative, diverse delle quali sono state dichiarate inammissibili. Il tentativo di rinvio dell'obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali si è fermato durante l'iter del decreto bollette, perché l’emendamento è stato dichiarato inammissibile. Resta dunque aperto il tema dell’applicazione della norma in temi ritenuti troppo stretti per le imprese. Stesso destino per l’emendamento - del presidente della commissione Finanze, Marco Osnato (FdI) - che salvava le auto aziendali prenotate nel 2024 ma in consegna nel 2025 dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit.
Prosegue, infine, l’esame in prima lettura del Decreto Pubblica Amministrazione 2025 (DL 25/2025) presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera. Il provvedimento, il cui termine di conversione è fissato per il 13 maggio, contiene norme su reclutamento, organizzazione e funzionalità, finalizzate all’efficientamento delle amministrazioni pubbliche e a rafforzare il rapporto con gli utenti. In materia di organizzazione, il provvedimento mira a potenziare le amministrazioni centrali, prevede misure per gli enti locali colpiti dal sisma nel 2009 e nel 2016 e per la ricostruzione nei territori interessati da eventi alluvionali, indica l’istituzione della figura di Commissario della terra dei fuochi. A livello di funzionalità, rientrano misure per armonizzare i trattamenti economici, ridurre i tempi di pagamento della PA, misure per il Giubileo, l’Hub dell’innovazione.
Link: DDL Economia dello spazio
Link: DL Bollette
Link: DL Consultazioni elettorali 2025
Link: DL Pubblica Amministrazione