In "Guerra o Pace" Tremonti affronta le sfide del nostro tempo

Il presidente della commissione Esteri della Camera: "Dalla cina al digitale oggi ci sono quattro fatti rivoluzionari"

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25 settembre 2025 | 21.32
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“Viviamo un tempo simile a quello vissuto nel ‘500, il tempo è uscito dai cardini come fa dire Shakespeare ad Amleto”. Così Giulio Tremonti, presidente della commissione Esteri della Camera, durante la presentazione del suo libro ‘Guerra o Pace’ edito da Solferino, al Circolo degli Esteri. “Con questo saggio Tremonti ha fotografato l’esistente. Il concetto fondamentale di Occidente oggi è messo in discussione”, spiega il presidente della commissione Cultura di Montecitorio Federico Mollicone, tra i relatori intervenuti. A moderare il dibatto, in “un luogo nel quale il confronto tra le idee è molto importante”, spiega nella sua introduzione l’ambasciatrice e presidente del Circolo Maria Assunta Accili, è il direttore dell’Adnkronos Davide Desario: “Un’opera lucida e profonda che affronta le sfide del nostro tempo, temi attualissimi e complessi che l’autore ha avuto la capacità di esprimere in modo facile e discorsivo”. In platea anche l’ambasciatore polacco, l’economista Paolo Savona e il segretario generale Ugl Paolo Capone.

Dalla scoperta dell’America all’invenzione della stampa, passando per il primo grande default finanziario globale per i debiti dei sovrani di Spagna e l’arrivo dei turchi a Vienna: “Come le quattro grandi novità di allora - prosegue Tremonti - oggi ci sono quattro fatti rivoluzionari: la scoperta della Cina, il passaggio dalla carta al digitale, il rischio di una crisi finanziaria globale e la guerra che arriva verso est”.

Mentre “il ‘500 non era preparato alle crisi ma è durato un secolo, dal crollo del muro di Berlino invece in 30 anni è cambiata la struttura del mondo”. “Oggi noi siamo qui a verificare che l’Europa è messa in discussione da un aggressore, che fino al 2008 grazie a Berlusconi era entrato nel G8 e nell’Occidente - sottolinea Mollicone - seguendo la visione dell’Eurasia. In questa direzione sembravano andare Europa e Occidente, pacificazione e riconsolidamento di una cultura di appartenenza che andava da ovest a est. Questa evoluzione, come scrive Tremonti, si interrompe” perché “la dottrina di Putin è quella della grande Russia, che si va a sovrapporre all’espansionismo dell’Urss” che cercava nazioni cuscinetto. “Un libro che ci invita a fare delle riflessioni. Siamo in un mondo pericoloso che non è preparato alle crisi”, conclude l’ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, docente in studi strategici e di sicurezza.

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