Il capo dello Stato: "Non si può evocare pace imponendo proprie condizioni. Italia e Ue saldamente al fianco dell'Ucraina per pace equa, giusta e duratura"
Minacciare l'uso di armi nucleari è un crimine contro l'umanità. Ad affermarlo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per lo scambio di auguri di fine anno con il Coro diplomatico. "Ottanta anni or sono, la comunità internazionale si è ricostituita intorno a valori sanciti solennemente dalla Carta delle Nazioni unite. La cristallizzazione intorno a equilibri di forze contrapposte ha congelato, per un lungo periodo, parte delle potenzialità delle indicazioni del testo. Eppure, in questo arco di tempo, molto si è visto di positivo nella vita internazionale". Lo ha affermato
"Numerosi popoli - ha ricordato il capo dello Stato - hanno conquistato la loro indipendenza. L’umanità ha vissuto amplissimi progressi sul terreno della eguaglianza. Cause comuni hanno saputo unire il pianeta intorno a obiettivi fondamentali: la lotta alla fame, la promozione della salute, la difesa delle risorse e dell’ambiente della Terra, il riconoscimento dei diritti delle donne, per citarne solo alcuni. Il controllo della corsa agli armamenti, in particolare di armi di distruzione definitiva, come quelle nucleari, aveva conosciuto risultati significativi. Nel contesto attuale, si rende necessario ribadire con forza -ha affermato quindi Mattarella- che l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare un crimine contro l’umanità".
"Un protagonista della comunità internazionale, la Federazione Russa, ha, sciaguratamente, scelto di travolgere questo percorso ripristinando, con la forza, l’antistorica ricerca di zone di influenza, di conquista territoriale, di crudele prepotenza delle armi. Le generazioni globali che lottarono contro il nazifascismo in Europa, contro il colonialismo, contro i totalitarismi per rivendicare libertà e diritti, spesso anche a costo della vita, ricercando un progetto di collaborazione sfociato nella creazione dell’Onu –il più ambizioso tentativo nella storia dell’umanità di dare una cornice di regole alle relazioni internazionali– rischiano di vedere infranti, oggi, i loro sacrifici", ha datto ancora Mattarella.
"Un sistema, costruito per assicurare garanzie di pace e di convivenza -riflesso di equilibri lungamente discussi e negoziati– entra in crisi ha aggiunto il Capo dello Stato- quando qualche protagonista della vita internazionale lo infrange, ritenendo che non sia più funzionale alla prevalenza dei propri interessi, talvolta ondivaghi, e che questi debbano prevalere sui valori condivisi e sulle esigenze degli altri Paesi. Entra in crisi quando si accampano presunte –e spesso fallaci- esigenze di sicurezza per alterare la bilancia strategica".
"Il principio -ha quindi sottolineato il capo dello Stato - non può essere muovere guerra per fare la pace: è paradossale. Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni. Un principio rimane fondamentale e insuperabile: gli interessi nazionali o particolari non possono prevalere rispetto alla tutela del valore universale della persona umana, fondamento sostanziale di ogni altro diritto e conquista del nostro tempo".
"È il quarto Natale di guerra per il popolo ucraino. Si moltiplicano gli attacchi russi alle città e alle infrastrutture civili ed energetiche. Le vittime civili sono sempre più numerose L’Europa e l’Italia restano saldamente al fianco dell’Ucraina e del suo popolo, con l’obiettivo di una pace equa, giusta e duratura, rispettosa del diritto internazionale, dell’indipendenza, della sovranità, dell’integrità territoriale, della sicurezza ucraine", ha ricordato.
"Cosa è accaduto, cosa sta accadendo se protagonisti di primo piano del 'vecchio' ordine internazionale si propongono, con i loro comportamenti, di dare vita a un 'nuovo ordine', basato su sopraffazione con ogni mezzo, violenza, guerra, conquista, competizione tra gli Stati per l’accaparramento di risorse, tentando, così, di perpetuare diseguaglianze tra i popoli ? Va respinta l’ipotesi che possano essere questi i valori intorno a cui costruire un 'nuovo ordine'. Con il corollario del ritorno dei 'soldati di ventura', di mercenari chiamati a guerreggiare, per conto terzi, in Paesi lontani, senza motivazioni che non siano, appunto, quelle della prepotenza verso i civili e verso i Paesi meno strutturati a opporvisi, meno capaci di difendersi", ha affermato ancora Mattarella.
"Il decano, Nunzio apostolico, ha ricordato l’alta esortazione di Papa Leone XIV per una pace disarmata. Il venir meno dell’equilibrio nella vita internazionale - ha aggiunto il capo dello Stato - è sempre stato l’anticamera della guerra perché induce alla tentazione della prevaricazione, di fronte alla quale si pone l’alternativa: assecondarla e inchinarvisi, scelte che conducono alla guerra o all’asservimento, ovvero contrastarla e ripristinare l’equilibrio per scongiurare la guerra".
"Sono la prevalenza del diritto, il rispetto delle regole che la comunità si è data, a scongiurare il conflitto, a favorire il superamento delle diseguaglianze. È stata - ha ribadito - la strada intrapresa, pur tra tante contraddizioni, per molti anni. È l’orizzonte indicato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Era –e rimane- la speranza del mondo e, nei primi due decenni di questo millennio, pensavamo di poterla conseguire".