
"I pazienti chiedono soprattutto di poter parlare con il loro dottore: chiedono di avere tempo per fare delle domande, per sentire delle opinioni, per instaurare un rapporto umano e personale. Questo è quello che dà la maggiore serenità e la maggiore sicurezza anche nelle condizioni più drammatiche. Il dramma di oggi è che questo tempo per incontrarsi e parlare è quasi inesistente e non per colpa di qualcuno in particolare, ma proprio per l'organizzazione del sistema". Lo afferma Marco Vignetti, presidente Fondazione Gimema, al Blood cancer summit 2025, l'evento dedicato alle prospettive di cura dei tumori del sangue e al miglioramento dell'assistenza ai pazienti organizzato a Roma da Bridge the gap, il progetto di Isheo in collaborazione con La lampada di Aladino Ets.