40 anni fa nasceva Blockbuster, fu l'inizio dell'era on demand

Dal rito collettivo al declino, il colosso del videonoleggio ha segnato un'epoca

40 anni fa nasceva Blockbuster, fu l'inizio dell'era on demand
03 ottobre 2025 | 14.18
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Il 19 ottobre 2025 segnerà il 40° anniversario dalla nascita di Blockbuster, il colosso del videonoleggio che ha definito un’epoca e cambiato per sempre il modo in cui milioni di persone hanno vissuto il cinema a casa. Dando vita, seppure in maniera analogica, all'era dell'on demand, ad una fruizione casalinga di film non più solo passiva, non più legata necessariamente a cosa le tv sceglievano di mandare in onda.

Era il 19 ottobre 1985 quando David Cook aprì il primo punto vendita Blockbuster a Dallas, Texas. L’idea era semplice ma rivoluzionaria: offrire un vasto catalogo di videocassette in un ambiente ordinato, accessibile e familiare. In pochi anni, Blockbuster diventò sinonimo di serate davanti alla TV, popcorn e VHS, espandendosi in tutto il mondo con oltre 9.000 negozi al suo apice.

Per chi è cresciuto negli anni ’80, ’90 e 2000, Blockbuster non era solo un negozio: era un rito. Il venerdì sera significava scegliere un film tra le novità, discutere con amici o familiari, magari prendere anche un videogioco. Le corsie blu e gialle, le etichette “Nuova uscita” e “Classici”, le penali per il ritardo: tutto faceva parte di un’esperienza condivisa.

Il crollo di Blockbuster non fu solo il risultato dell’avvento dello streaming, ma anche di una serie di scelte strategiche sbagliate e di profonde discordie interne alla proprietà. Nel 2000, l’azienda rifiutò clamorosamente l’acquisto di Netflix per circa 50 milioni di dollari, sottovalutando il potenziale del noleggio digitale. Fu una decisione che si sarebbe rivelata fatale.

Dopo l’acquisizione da parte di Viacom nel 1994, Blockbuster perse parte della sua autonomia strategica. Le divergenze tra Viacom e il management si acuirono negli anni successivi, soprattutto riguardo alla transizione verso il digitale e alla gestione del debito. Nel 2004, Viacom decise di scorporare Blockbuster, lasciandola vulnerabile in un mercato in rapida trasformazione. I successivi dirigenti tentarono di lanciare un servizio di noleggio online, ma le risorse erano limitate e le decisioni frammentate. Le lotte interne tra chi voleva salvaguardare il modello tradizionale e chi spingeva per un cambiamento radicale portarono a una paralisi operativa.

Nel 2010, schiacciata da oltre un miliardo di dollari di debiti e incapace di competere con le piattaforme digitali, Blockbuster dichiarò bancarotta. I negozi chiusero uno dopo l’altro, lasciando dietro di sé un senso di smarrimento e nostalgia. Oggi, l’ultimo punto vendita rimasto a Bend, Oregon, è diventato un simbolo di resistenza e memoria culturale, nonché meta turistica dei nostalgici.

A 40 anni dalla sua fondazione, Blockbuster resta vivo nella memoria collettiva. Ha influenzato il linguaggio pop, ispirato documentari, podcast e persino esperimenti di ritorno al videonoleggio. È il simbolo di un’epoca in cui il cinema era tangibile, sociale, e in qualche modo più lento e rituale.

In occasione dell’anniversario, sono previste mostre, eventi a tema anni ’90, e maratone cinematografiche in diverse città americane. Il negozio di Bend ha annunciato una “notte Blockbuster” con proiezioni, memorabilia e ospiti speciali.

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