Il make-up artist delle star si racconta all'Adnkronos a poche ore dal suo Christmas Party a Roma: "Il tema di quest'anno è la magia"
"Ricordo la volta in cui siamo andati dalle suore per chiedere uno spillo. Sabrina Impacciatore, con indosso un abito d'epoca per lo spot del Concertone del primo maggio, ha suonato il citofono e dice: 'Scusi sorella, ci serve uno spillo'. Immaginate la scena della suora che vede Sabrina con quell'abito che gli chiede uno spillo. Oppure quella volta in cui l'ho truccata su una barella, mentre il 118 le misurava la pressione. La mia vita con Sabrina Impacciatore è un film quotidiano, è difficile da raccontare, lei va vissuta". A parlare all'Adnkronos è Simone Belli, il make up artist delle star (e non solo), che racconta la complicità e il caos creativo che definiscono il legame con Impacciatore ("è stata una delle prime attrici a credere in me"), in occasione del suo Christmas Party, giunto alla sua 12esima edizione, uno degli eventi di beauty più attesi a Roma. Questa sera il Mediterraneo al Maxxi, ospitato negli spazi del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, si trasforma in un giardino delle meraviglie, dove Simone presenterà la sua collezione make-up firmata Ak Simone Belli, all'interno di un'atmosfera sognante.
È con questo spirito – spontaneo, teatrale, profondamente umano – che Belli parla dell’evento che ogni anno porta avanti e che, questa volta, definisce senza esitazioni il suo preferito. Il tema è la magia, una magia che per lui ha radici intime, quasi autobiografiche: "Mi appartiene, è quella che avevo da bambino, quando stavo ore a creare, disegnare, immaginare". Non è una trovata estetica, ma un ritorno a quell’infanzia solitaria e creativa che lo ha "salvato", dice lui, e che oggi si riflette in un percorso sensoriale completamente immersivo. Il Giardino delle Meraviglie, come lo chiama, si apre tra nebbia, laser e un violino live che accompagna la comparsa di cinque figure femminili con lunghissime parrucche realizzate apposta per l’evento: "non streghe di Halloween, ma reincarnazioni dell’anima femminile, simboli rituali". Poi il cammino prosegue tra "massaggi, letture del pendolo, numerologia, profumi, una collezione di gioielli e borse e dolci", in particolar "un panettone artigianale gianduia e albicocche, firmato Casa Manfredi, e una torta realizzata live dalla Pastry Chef Giorgia Proia.
Quest’anno il Christmas Beauty Day propone un format dedicato al tema dell’essenza, esplorato attraverso riferimenti alla gioia, alla nostalgia e alla speranza, con un approccio volutamente giocoso e surreale. L’iniziativa integra anche elementi artistici, come l’uso delle candele Edion, presentate come strumenti capaci di evocare immagini ed emozioni. Ad animare la serata, anche un flash show curato da Cristina Casentini e Karmine Verola, un albero di Natale realizzato con peluche Trudi in edizione limitata ideato da Gustavo Hernandez ("pensato per richiamare un immaginario infantile"). Il percorso proposto attraversa diverse esperienze: dai momenti di benessere firmati Comfort Zone, con trattamenti dedicati al relax multisensoriale, alle consultazioni a tema astrologico con il mental coach Corrado Belli. Sono inoltre previste attività legate al tema dell’energia e delle vibrazioni, condotte da Maria Vittoria Pieralisi e Simona Noa Verdile, insieme a un intervento di Isabella Parrucche dedicato all’espressività attraverso le parrucche. La serata prevede infine la presenza dei gioielli Satharry Ky e una collaborazione con Filippo Sorcinelli, che cura un momento dedicato all’esperienza olfattiva. L'obiettivo di Belli, sempre al passo con i tempi, è "creare uno shock emotivo positivo", spiega. La sua idea di magia? "Non un mago col cilindro", ma "la possibilità di tornare, per un attimo, a quella parte bambina che gioca a creare mondi".
Parlando delle tendenze del 2026, Belli mette subito in chiaro che la moda è in un momento di smarrimento, e che proprio per questo il trucco diventa un territorio di libertà e affermazione personale. Al centro c’è lo sguardo: "Le donne si stanno riprendendo il colore", dice, e questo per lui significa ribellione, espressione, identità. Torna il kajal pieno, quasi rituale, simbolo di protezione; tornano gli smokey eyes imperfetti, sfumati "anche con il polpastrello", e il mascara a strati, anche leggermente grumoso. I colori sono profondi, vivi: blu, viola, pavone, menta. La bocca, invece, resta più discreta, nude, tranne per chi può reggere un equilibrio più audace. "La bocca rossa non morirà mai, ma quest’anno gli occhi sono protagonisti", ribadisce.
Alla fine, ascoltandolo, si capisce che la magia di cui parla Belli non è un espediente scenico né un semplice tema natalizio. È la materia stessa da cui sembra prendere forma la sua vita: la capacità di trasformare il reale in racconto, il trucco in rito, il lavoro in gioco. E forse sta proprio lì la ragione per cui attori, attrici, cantanti (Miriam Leone, Valeria Golino, Luisa Ranieri a Cristiana Capotondi, Alba Rohrwacher, Valentina Lodovini, Serena Rossi, Isabella Ferrari, Anna Ferzetti e Achille Lauro, solo per citarne alcuni) e tutti i suoi affezionati continuano a cercarlo: nel suo universo, l’imprevisto non è un problema, ma parte dell’incanto. E la bellezza, come qualcosa che si crea con le mani - o con un kajal - diventa una forma delicata e potente di verità.
Parlando di cinema, Belli rievoca la sua comparsata nella seconda stagione della serie Sky 'Call My Agent – Italia', ancora una volta per merito di Sabrina, è finita per essere molto più di un cameo: "Pensavo di doverle tamponare il viso, invece mi mettono il microfono e resto fino a sera". Durante quella giornata, Impacciatore improvvisa per lui una dichiarazione d’affetto davanti ai registi. "Mi ha riempito il cuore", conclude. (di Lucrezia Leombruni)