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La clemenza di Tito inaugura la nuova stagione della Fenice

Opera e balletto si intrecciano in un cartellone colossale ricco di novità

(il sovrintendente Nicola Colabianchi)
(il sovrintendente Nicola Colabianchi)
12 giugno 2025 | 16.15
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La Stagione Lirica 2025–2026 del Teatro La Fenice di Venezia si aprirà il 20 novembre con La clemenza di Tito di Mozart, diretta da Ivor Bolton: un ritorno atteso, che riporta in scena un titolo assente dal 2014. Il programma è stato presentato oggi al Teatro veneziano alla presenza del sovrintendente Nicola Colabianchi, del direttore generale Andrea Erri, del responsabile danza Franco Bolletta e della consigliera delegata alla Cultura del Comune di Venezia, Giorgia Pea. "Alla Fenice si alza il sipario su una delle stagioni più ambiziose degli ultimi anni", ha sottolineato Colabianchi. E le premesse non mancano: sarà una stagione monumentale, variegata e coraggiosa, che attraversa secoli di musica, dal barocco vivaldiano alla lirica contemporanea, dai fasti sinfonici alle creazioni coreografiche più attuali. Un viaggio musicale e scenico lungo un anno che vedrà coinvolti tre teatri – La Fenice, il Malibran e, eccezionalmente per un titolo, anche il Goldoni – in attesa dei lavori di manutenzione programmati per il 2026 alla 'macchina scenica superiore' del Teatro di Campo San Fantin.

La Stagione, composta da undici titoli d'opera, quattro spettacoli di danza e due nuove produzioni Education, affiancherà come di consueto grandi pagine del repertorio a titoli da tempo assenti dal palcoscenico veneziano, tra affascinanti riscoperte e opere della modernità. Il cartellone prenderà il via, dunque, con La clemenza di Tito di Mozart, in un nuovo allestimento di Paul Curran e con l’interpretazione musicale di Ivor Bolton. Seguiranno due titoli verdiani, entrambi ideati dal bussetano per Venezia: Simon Boccanegra, in un nuovo allestimento con la regia di Luca Micheletti e la direzione musicale di Renato Palumbo; e La traviata con la regia di Robert Carsen e le scene di Patrick Kinmonth, l'allestimento che inaugurò la Fenice ricostruita dopo l'incendio, diventato oramai una pietra miliare del repertorio feniceo. Del Vivaldi operistico sarà proposto l'Ottone in Villa, con la direzione musicale di uno specialista quale è Diego Fasolis.

Dopo lunga assenza dal palcoscenico veneziano, tornerà Lohengrin di Richard Wagner, in una nuova produzione internazionale realizzata con l’Opera di Roma e il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia: vi si misurerà Damiano Michieletto, al debutto con un titolo del tedesco, e a dialogo con l’autorevole direzione musicale di Markus Stenz. Sarà ripresa Carmen di Georges Bizet, nel controverso e affascinante allestimento firmato da Calixto Bieito. Seguirà un titolo di rara esecuzione di Gaetano Donizetti, Enrico di Borgogna, la prima opera effettivamente rappresentata del copioso catalogo del bergamasco. Per la prima volta in Italia, andrà in scena Venere e Adone di Salvatore Sciarrino, composta per Amburgo nel 2023: la dirigerà Kent Nagano. Seguiranno due titoli dal repertorio più popolare: L'elisir d’amore di Gaetano Donizetti – una ripresa del collaudato allestimento targato Fenice – e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, in una nuova produzione realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Chiuderà la Stagione il dittico novecentesco composto da The Telephone di Gian Carlo Menotti e Trouble in Tahiti di Leonard Bernstein, con la regia di Gianmaria Aliverta e la direzione musicale di Francesco Lanzillotta.

Nell’ambito della programmazione Education, andrà in scena in prima rappresentazione assoluta Piccolo orso e la montagna di ghiaccio di Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo: un allestimento realizzato in coproduzione con AsLiCo. E poi Il piccolo principe di Pierangelo Valtinoni, frutto della collaudata sinergia tra la Fenice e il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.

Gli spettacoli di danza saranno quattro: Lo schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij sarà proposto in una nuova versione realizzata dal coreografo canadese Wayne Eagling in collaborazione con Tamás Solymosi, interpretata da étoiles, primi ballerini, solisti e corpo di ballo dell’Opera Nazionale di Budapest, per la quale la coreografia è stata specificamente ideata. La Martha Graham Dance Company giungerà a Venezia per celebrare i cento anni della fondazione della compagnia. Infine due eventi toccheranno l’atroce attualità della guerra: si esibirà infatti l’Hamburger Kammerballett, compagnia di danza composta da ballerini professionisti nata nel 2022 con l’obiettivo di sostenere i danzatori ucraini rifugiati in Germania; e poi andrà in scena Dear Son, una creazione di Sasha Riva e Simone Repele, ritratto coreografico di una famiglia scossa dalla perdita di un figlio partito per la guerra.

La Stagione Sinfonica 2025-2026 si svolgerà a partire dal 28 novembre 2025 fino al 31 ottobre 2026, con direttori tra i più celebri a livello internazionale, attesi ritorni e interessanti debutti, nella sala grande del Teatro La Fenice e al Teatro Malibran. L'apertura di Stagione sarà affidata a Ivor Bolton, che dirigerà un programma musicale dedicato a Johannes Brahms. Per la prima volta in Fenice, il direttore giapponese Kazuki Yamada dirigerà musiche di Tōru Takemitsu e Rachmaninov, e condurrà il violoncellista solista Ettore Pagano nel Primo Concerto di Saint-Saëns. Altro debutto veneziano, Vincenzo Milletarì proporrà musiche di Martucci e Rimskij-Korsakov, oltre al Concerto per pianoforte e orchestra in fa diesis minore di Skrjabin nel quale spiccherà il talento solistico di Gianluca Bergamasco, vincitore del Premio Venezia 2024.

Novità della programmazione, sarà in agenda un recital lirico dedicato a Giuseppe Verdi e Franz Liszt, con due interpreti d’eccezione: il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi, accompagnati al pianoforte da Nelson Calzi. Debutterà sul podio veneziano Constantinos Carydis, che sarà protagonista di un concerto dal programma originale con musiche di Guiraud, Pärt, Koukos e Berlioz. Inoltre giungerà per la prima volta in Fenice Michael Hofstetter, per dirigere un programma di musiche sacre, con la Sinfonia Al Santo Sepolcro di Vivaldi, il Credo di Antonio Lotti e lo Stabat Mater di Pergolesi. Torneranno Markus Stenz, impegnato nell’esecuzione di pagine di Jean-Féry Rebel, Haydn e Schumann; Alpesh Chauhan, che si misurerà con musiche di Smetana, Kodály e Sibelius; e John Axelrod, che proporrà un programma novecentesco con composto da brani di Michael Daugherty, Aaron Copland e Charles Ives.

Sarà un graditissimo ritorno quello di Ton Koopman, che interpreterà tre pagine di Mozart: il mottetto «Ave verum corpus»; la Messa dell’incoronazione e la Sinfonia n. 40. Mentre Corrado Rovaris affiancherà alla Sinfonia n. 38 Praga la Pastorale d’Été di Arthur Honegger e Tres Tangos di Astor Piazzolla, con il bandoneon solista di Mario Stefano Pietrodarchi. Richard Strauss, Dvořák e Brahms saranno gli autori in programma nel concerto diretto da Cornelius Meister, anch’egli al debutto in Fenice. Daniele Callegari eseguirà la Sinfonia in do di Bizet e la Piccola Russia di Čajkovskij. Neil Thomson condurrà invece un programma originale composto dal Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov, il Concerto d’Aranjuez di Rodrigo – con Marco Tamayo alla chitarra solista – e le Enigma Variations di Elgar. E ancora, Alfonso Caiani dirigerà il Coro del Teatro La Fenice nei Carmina burana di Carl Orff nella versione per soli, coro, due pianoforti e percussioni e con la complicità dei Piccoli Cantori Veneziani. Due le orchestre ospiti: la Kremerata Baltica che, sotto la direzione del suo fondatore, Gidon Kremer, eseguirà musiche di Ginastera, Piazzolla e Franck. E l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, con la quale tornerà in Fenice Riccardo Muti con un concerto straordinario, fuori abbonamento. È confermato l'emozionante Concerto di Natale nella Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre, con Marco Gemmani e la Cappella Marciana che eseguiranno musiche sacre di Natale Monferrato, offrendoci in particolare la ricostruzione di un Vespro di Natale a San Marco nel 1675. Si rinnoveranno inoltre, anche in questa nuova Stagione, due eventi mainstream della programmazione fenicea: il Concerto di Capodanno con la direzione musicale di Michele Mariotti, solisti il soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman, che sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1; e il concerto sinfonico in Piazza San Marco, in piena estate, con Orchestra e Coro del Teatro La Fenice.

La Fenice si prepara a una stagione 'nomade' ma intensamente vitale: con parte della programmazione al Teatro Malibran e una parentesi anche al Goldoni, si naviga verso i lavori di manutenzione che interesseranno il palco del teatro principale. Due milioni di euro il valore complessivo dell'intervento, che si concluderà entro l'estate 2027. "Una stagione monumentale, ricca di poesia, visione e coraggio artistico. Venezia si conferma non solo culla della tradizione, ma anche laboratorio per l'opera e la musica del futuro", ha detto in sintesi il sovrintendente Colabianchi.

(di Paolo Martini)

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