
3 giorni di festa a San Giovanni fino al 23 con musica dell'Orchestraccia nei giardini di via Sannio
Torna per il quarto anno consecutivo nei Giardini di Via Sannio la Festa di San Giovanni, La Notte delle Streghe, nel cuore del quartiere che l’ha vista nascere e crescere, riportando in vita una delle celebrazioni più antiche, amate e misteriose della tradizione popolare romana. Dal 21 al 23 giugno, in un intreccio di sacro e profano, memoria e rito, folklore e spiritualità, i tre giorni della Festa accompagneranno i partecipanti in un viaggio suggestivo tra usanze ancestrali, racconti tramandati, gesti simbolici e sapori della Roma di una volta.
Si partirà il 21 giugno, giorno del Solstizio d’Estate, per arrivare alla leggendaria Notte delle Streghe, il 23 giugno, quella in cui, secondo la tradizione, il velo tra i mondi si assottiglia, e tutto può accadere. Immancabili le celebri lumache, simbolo della Festa, come vuole l’antica usanza romana: si diceva che mangiarle proprio la notte di San Giovanni servisse a "scacciare i guai e tenere lontani i tradimenti".
Organizzata dall'Assessorato alla Cultura del VII e dalle Associazioni The Way to the Indies - Argillateatri, AssemblAbili GlobAli, I Lazzaroni - Lodi Circus, questa edizione è un’occasione preziosa per riappropriarsi delle radici più autentiche della romanità, all’insegna della partecipazione collettiva e del racconto popolare. (segue)
Tra sacro e profano una festa suggestiva legata ad usanze antichissime
All’ombra della Basilica di San Giovanni, dalle 17 alle 24 ogni giorno sarà scandito da un ricco programma culturale: passeggiate storiche, visite guidate, spettacoli e animazioni per bambini, laboratori per tutte le età, presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, sfilate e incontri d’autore. Un’offerta pensata per riscoprire, attraverso il linguaggio dell’arte e della condivisione, il senso profondo di una tradizione che ha saputo unire il popolo romano tra festa e rito.
Tra gli appuntamenti da non perdere sabato 21 giugno l’attesissimo concerto di Orchestraccia, storica band romana che fonde musica, teatro e ironia in uno stile unico e coinvolgente. Domenica 22 sarà la volta di Lavinia Mancusi, voce intensa e raffinata che ci condurrà tra le pieghe più segrete e passionali dell’anima popolare di Roma. Presenti anche le "Herbarie. Le chiamavano streghe" della compagnia Argillateatri, in una nuova versione che affianca al racconto del sapere erboristico femminile, il gesto antico e potente della tessitura.
Il 23 giugno, notte magica per eccellenza, ci sarà il tradizionale Laboratorio dell’Acqua di San Giovanni, preparata con erbe officinali, colte nei campi secondo le pratiche tramandate, e conosciuta per le sue virtù protettive, purificatrici e rigenerative. A chiudere un grande spettacolo di danza tra le fiamme, che accenderà l’ultima notte della Festa con suggestioni antiche e visioni incantate. (segue)
Le tradizioni romane non solo come folklore, ma come patrimonio vivo
“La Festa di San Giovanni rappresenta una delle espressioni più autentiche della tradizione popolare romana. Quando sono diventato Assessore alla Cultura del VII Municipio- ha commentato Riccardo Sbordoni - ho sentito la responsabilità di restituire alla cittadinanza questa celebrazione storica, che per troppo tempo era stata dimenticata".
Sono ormai "tre anni che celebriamo questo appuntamento e l’edizione di quest’anno sarà la più ricca e partecipata -prosegue l'Assessore- tre giorni di festeggiamenti, musica, teatro, laboratori, visite guidate, possibilità di assaporare piatti tipici della tradizione romana e tanto altro, tutto ad accesso gratuito e tutto pensato per coinvolgere il territorio in modo trasversale, intergenerazionale".
"Questo evento -conclude Sbordoni- è il simbolo di un lavoro culturale più ampio che stiamo portando avanti nel VII Municipio: recuperare, valorizzare e trasmettere le tradizioni romane non come folklore da cartolina, ma come patrimonio vivo, che parla ancora oggi alla nostra comunità. Invito tutte e tutti a partecipare: sarà un’occasione per riscoprirci romani, in una festa che unisce storia, identità e partecipazione".