Maurizio Battista contro i comici 'spietati': "Deridere chi soffre non è satira"

Il comico romano a briglia sciolta all'Adnkronos alla vigilia del debutto all'Olimpico del suo show 'Uno, nessuno, centomila': "Amo Roma ma è una città difficile, i romani si lamentano ma sono un po' zozzi..."

Maurizio Battista contro i comici 'spietati':
16 dicembre 2025 | 13.13
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La comicità? "Prima univa, era quella dei grandi maestri, c'erano i Sordi, i Fabrizi, i Manfredi. Oggi, la comicità divide: c'è lo stand up comedian che parla della Madonna o della religione in modo non piacevole, quell'altro che parla delle malattie, degli handicap o dei disagi in chiave ironica. Politicamente scorretti? No, ci deve essere il buon senso di non scherzare su alcune cose, perché altrimenti non sei un comico, sei una mer*a". Il punto e a capo è di Maurizio Battista che, alla vigilia del debutto al Teatro Olimpico di Roma del suo nuovo spettacolo 'Uno, nessuno, centomila', dove starà ininterrottamente fino all'8 febbraio, si scatena e spara ad alzo zero sul mondo dello showbiz e sulla società di oggi, con un'ironia pungente che non risparmia nessuno.

"Il mio spettacolo è una bolla felice di correttezza, di valori, un modo per stare vicino a chi soffre, non per prenderlo in giro", affonda il comico romano, con un'evidente 'punzecchiatura' ad un certo tipo di comicità aggressiva che sfida il 'politically correct'. Il titolo dello show "richiama Pirandello, il primo ad aver analizzato le tante identità dell'essere umano -spiega- Parliamo anche noi di varia umanità e facciamo vedere delle incongruenze, perché alla fine interpretiamo tante maschere ma l'unica identità che non ci piace è la nostra. Chi non ha i capelli li vuole, chi è grasso vuole essere magro, siamo tutto e il contrario di tutto", dice Battista.

Lo spettacolo diventa lo spunto per una riflessione brillante e profondamente attuale sull’identità contemporanea. Uno show in cui il comico non sarà da solo sul palco ("c'è la musica di Demo Morselli e Marcello Cirillo, otto ballerini, Manuela Villa e il ventriloquo Samuel Barletti come ospiti fissi"), e i temi saranno quelli caldi della società di oggi, dove Roma non può mancare. "Pregi e difetti, vizi e virtù, fra i quali io navigo -argomenta il comico- Premetto che Roma è la mia città, e io la difenderò sempre, però è una città difficile. E soprattutto è abitata dai romani, e i romani, bisogna dirlo, spesso sono zozzi. I cassonetti sono pieni di cuscini, materassi, mobili...chi ce li ha messi? Uno che è venuto da Plutone? No, ce li hanno messi quegli stessi che poi dicono che a Zurigo è tutto perfetto. Come mai? E' magia? No, sono gli abitanti che fanno la differenza", graffia Battista.

Chi si lamenta continuamente dell'Italia e dei politici non è nelle simpatie del comico romano: "Oggi ci sono persone che non fanno altro che andare contro il loro proprio Paese. Dicono che non c'è libertà, ma se ognuno dice quello che vuole quando vuole, dove è che manca la libertà?", scandisce Battista all'Adnkronos. Anche il mondo dello spettacolo, analizza il comico, non è tutto rose e fiori. "E' un mondo in gran parte di ipocriti, di falsi, e di gente che non merita di stare dove sta. In un paese normale, meritocratico, tu lì non ci staresti e non so dove staresti".

Se la televisione "si nutre di comici, cantanti e così via presi dal web, c'è qualcosa che non funziona. Ci vogliono delle scuole di recitazione, degli studi. Perché dietro la comicità, c'è molta sofferenza -osserva- L'attore lo possono fare tutti, la televisione idem, la radio è per tanti, ma il teatro non è per tutti. Perché se tu sei scarso, se vede...". Tra le esperienze del poliedrico artista capitolino c'è anche il cinema: "Non è roba mia, ma l'ho fatto perché mi piaceva. Cosa ho capito? Che anche quello è un'enclave per pochi, entrarci è difficile e ne esci comunque con le ossa rotte. E' sempre per gli stessi otto attori, poi magari quella brava attrice o quel bravo attore non trovano spazio....". Il Capodanno di Maurizio Battista sarà a teatro, festeggerà proprio sul palco dell'Olimpico. ll brindisi che vorrebbe fare? "Il mio auspicio è che le vecchie cornacchie che criticano l'Italia si rendano conto che, alla fine, il nostro è un grande Paese". (di Ilaria Floris)

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