
Esposti alla Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti 50 creazioni del celebre couturier accanto a capolavori firmati Picasso, Basquiat, Fontana, Schifano, Bacon e Warhol
Il rosso Valentino si confronta con l'opera d'arte, il rosso non solo come colore, ma come forza estetica e simbolica, colore archetipo per eccellenza, il cuore dell'eredità creativa di Valentino Garavani. Inaugurata oggi la mostra 'Orizzonti/Rosso' a cura di Pamela Golbin, Anna Coliva e Michele Colasuonno, in concomitanza con l'apertura nel cuore di Roma, a piazza Mignanelli, della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti. Cinquanta le creazioni esposte, che attraversano oltre cinque decenni di straordinaria carriera di Valentino Garavani, 'dialogano' con alcuni capolavori dell'arte moderna e contemporanea, tutti sulle tonalità o le sfumature dei rossi, alcuni esposti per la prima volta a Roma. Da Schifano a Andy Warhol, da Francis Bacon a Jean- Michel Basquiat e Louise Bourgeois, da Cy Twombly, Mark Rothko, Marlène Dumas a Pablo Picasso, Gerhard Richter, Helen Frankenthaler accanto agli italianissimi Burri, Boetti, Capogrosso, Fontana e Schifano. Il rosso come identità, 'superficie', potere emotivo e sogno, ma soprattutto bellezza, come ripeteva il celebre couturier, 'I love beauty, it's not my fault', come iscritto, a caratteri cubitali, all'inizio della mostra, 'mi piace la bellezza, non è colpa mia' .
'Con questa mostra io e Valentino abbiamo voluto fare un regalo a Roma, la città che ci ha accolti all'inizio, dove tornavamo sempre dopo i nostri viaggi. Ci dava serenità. Valentino ha visitato la mostra ed ha esclamato una sola parola 'purezza', Ed è proprio così. Al di là della modernità di ogni abito, anche nelle creazioni più elaborate la parola chiave è purezza", dichiara Giancarlo Giammetti, presente oggi all' anteprima dell'esposizione. La Fondazione programmerà ogni anno una mostra, organizzerà e promuoverà worshop per giovani artisti e designer, ma si occuperà anche di progetti sociali e solidali. "Da tempo stiamo già lavorando per poter concretizzare delle iniziative legate ai bambini, ma anche alle persone più anziane - anticipa Giammetti - In particolare realizzeremo al Bambin Gesù la copertura del cortile del Pronto Soccorso dove arrivano ogni giorno, con le loro famiglie, almeno 100 bambini". Giancarlo Giammetti non dimentica i cittadini più agè. "Stiamo pensando anche a loro e siamo già in contatto con un professore del Gemelli, per insegnare a chi ha una certa età ad essere più tecnologici, a saper usare i computer". Molti i ricordi, condensati attraverso gli abiti e le opere in mostra, da Picasso a Schifano, da Bacon a Basquiat e Louise Bourgeois, da parte di Giancarlo Giammetti. "Non dimenticherò mai l'invito di Andy Warhol a New York per creare i suoi celebri 'ritratti'. Realizzò 4 serigrafie. Pensavamo volessere regalarceli, invece ricordò che erano sempre prodotti su commissione. Ne acquistammo solo due, un 'ritratto' in rosso e uno in blu. A quel tempo non potevamo permetterci l'acquisto di 4 Andy Warhol".
"È una mostra speciale, all’interno della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, che ripercorre una carriera piena di successi in un luogo unico, come lo spazio culturale PM23, frutto di una grande operazione di riqualificazione di un palazzo storico a piazza Mignanelli - interviene l'assessore capitolino al Turismo, Moda, Sport e Grandi Eventi- Alessandro Onorato- Davvero grazie a Giancarlo Giammetti e Valentino Garavani per l'amore dimostrato per Roma, un legame che quest'amministrazione vuole valorizzare sempre di più. La Fondazione garantirà uno sviluppo unico per la moda e l'arte di Roma a livello internazionale. Abbiamo collaborato passo passo per aiutare a realizzare questo sogno. Con la generosità di Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti - prosegue l'assessore - la loro storia e la possibilità di portare le più importanti mostre e iniziative di mecenatismo, questa Fondazione sarà un punto di riferimento per tutti gli appassionati e per tantissimi giovani che studiano a Roma sognando un futuro nelle arti".
"Dopo la guerra c'era il desiderio di rinascita, di vitalità e Valentino Garavani, il primo creativo della moda, individua il rosso come colore- simbolo, con una sua anima, con una dimensione emozionale", spiega la curatrice della mostra Anna Coliva. E ricorda ancora che Valentino Garavani era nato in un periodo storico particolare, "gli anni '50, la fine del conflitto, la nascita della Scuola Romana di Piazza del Popolo. Il suo primo abito 'Fiesta' appare nella collezione d'esordio del 1959, 'Fiesta' era sinonimo di felicità e rinascita, dell'eccitazione di quegli anni. E il colore rosso - continua Anna Coliva - rimarrà negli anni come un marchio di fabbrica, pigmento archetipo, sul quale il celebre maestro ha costruito la sua carriera, trasformandolo nel segno distintivo della propria identità artistica". 'Orizzonti /Rosso' sarà aperta al pubblico (l'entrata è gratuita) fino al 10 giugno.