Spalletti: "Quanto accaduto con Nazionale non mi passerà mai. Gattuso si qualificherà"

L'ex ct della Nazionale Luciano Spalletti ieri notte è stato ospite di #Nonsolomercato, il programma dell’estate di RaiSport su Rai 2.

Spalletti:
12 agosto 2025 | 11.21
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“Come sto vivendo questo momento? Purtroppo, quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non in base agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Sono dispiaciuto per i tifosi. Non ho contribuito alla crescita della. Nazionale. Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma”. Lo ha detto l’ex ct della Nazionale Luciano Spalletti ieri notte è stato ospite di #Nonsolomercato, il programma dell’estate di RaiSport, condotto da Paolo Paganini tutti i lunedì sera su Rai 2.

“Il calcio italiano sta bene, non sta regredendo. Io sceglierei nuovamente i calciatori che ho scelto. A volte non sono stato fortunato perché alcuni hanno attraversato momenti di minore forma fisica o psicologica, ma li ritengo giocatori di qualità. Faccio un grande in bocca al lupo a Rino Gattuso. Credo che convocherà quelli che ho convocato io per la forza che hanno. Ora sono tranquillo, penso ad altro. In serie A abbiamo allenatori fortissimi, io non gufo nessuno, voglio bene a tutti. Vedrò le partite a mente libera. Se dovesse capitare qualche proposta la valuterò. Un ritorno in un club? Sono tranquillo, penso ad altro”, ha aggiunto Spalletti.

“Qualificazione Nazionale? Sicuramente Gattuso riuscirà a centrare la qualificazione. Ci conosciamo bene da tempo, ci stimiamo. Mi ha telefonato. Siamo simili: passionali e molto dediti. Sono uno di quelli che sostengono che il calcio sia semplice, ma bisogna avere idee e passione. Il tempo è una insidia per chi allena la Nazionale, ma una caratteristica che mi riconosco è quella di riuscire a creare un rapporto di sintonia con la squadra. Purtroppo, non sono stato in grado di trasmettere ai giocatori il bene che volevo. Solo attraverso l’unione si riesce a fare uno scatto importante. I giocatori bisogna farli sentire compatti e tutti un po’ speciali, questo ti dà la forza per vincere. Io non ci sono riuscito”, ha detto convinto l'ex ct.

“Quale aspetto della personalità di un giocatore apprezzo di più? Il coraggio, provare a fare qualcosa che si pensa sia impossibile. Andare oltre le proprie capacità e riuscire ad instaurare un rapporto di armonia con i compagni”, ha spiegato l'allenatore toscano. “Non ho un grande rapporto con la felicità. Sto bene nella mia solitudine. Amo la campagna, i miei animali, mi diverto con i miei amici. Sto bene con me stesso. Allenare ora non è fondamentale per me, devo smaltire e superare quello che è successo. Quando suscito compassione reagisco subito”.

“Griglia di partenza Serie A? Le favorite sono le solite Napoli, Inter, Milan e Juve, ma spero ci sia qualche squadra che riesca a inserirsi nella corsa, come Roma e Lazio. Sono contento del ritorno di Sarri e di Allegri, li stimo moltissimo. Sono curioso di vedere cosa farà Gasperini lontano da casa sua, in una piazza importante come Roma. Il Napoli ha basi importanti, la società ha lavorato benissimo. È la favorita”, ha sottolineato Spalletti. “Futuro? Non ho preferenze di nessun genere. Attendo gli eventi con assoluta tranquillità. Per superare la brutta figura che ho fatto ci vuole qualcosa di clamoroso. Devo ricreare un clima di affetto, riuscire ad essere compatto con i miei calciatori e fare risultato. Il calcio vive di risultati. Già precedentemente ho imparato nuove cose da allenatori emergenti. Il calcio è semplice, ma la semplicità è solo un punto di partenza, non di arrivo”.

“Quale calciatore mi avrebbe fatto comodo in Nazionale? Avevo convocato Pio Esposito, Leoni... Il mio cruccio è non aver portato nessuno dalla Serie B. Se convocherei Retegui che è andato in Arabia? Ormai bisogna essere aperti, non è possibile scartare perché non sono molti i giocatori convocabili. Oggi si può scegliere su 50 non su 500 come in passato. Anche chi ha fatto scelte bizzarre non può essere scartato”, ha concluso l'allenatore.

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