
L'annuncio di Carney dopo Francia e Regno Unito. Germania: "Processo riconoscimento deve iniziare ora". Il presidente Usa: "Così accordo difficile su dazi con Ottawa". La reazione di Israele: "Premio ad Hamas". Anche il Portogallo valuta riconoscimento Stato Palestinese a settembre
Anche il Canada intende riconoscere lo Stato di Palestina a settembre. Una decisione che ha suscitato la reazione di Israele, come già accaduto dopo l'annuncio di Francia e Regno Unito, e sulla quale è intervenuto anche Donald Trump affermando che un accordo commerciale tra Ottawa e Stati Uniti sarà probabilmente ostacolato da questo annuncio.
"Wow! Il Canada ha appena annunciato che sosterrà la creazione di uno Stato palestinese", ha scritto il presidente Usa su Truth. "Questo renderà molto difficile per noi raggiungere un accordo commerciale con loro. Oh Canada!!!".
Il primo ministro canadese Mark Carney ha dichiarato mercoledì che il Canada riconoscerà lo Stato di Palestina all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. Un riconoscimento subordinato alla condizione che l'Autorità palestinese con sede in Cisgiordania, guidata da Mahmoud Abbas, "riformi radicalmente la sua governance", tenga elezioni entro il 2026 e "smilitarizzi lo Stato palestinese". Hamas "non deve avere alcun ruolo nella futura governance della Palestina", ha dichiarato ancora Carney, e "deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi" dell'attacco terroristico del 7 ottobre 2023, che ha scatenato il conflitto a Gaza.
"Il Canada è da tempo impegnato nella soluzione dei due Stati", ha dichiarato Carney. "Per decenni si è sperato che questo risultato fosse raggiunto nell'ambito di un processo di pace costruito attorno a una soluzione negoziata tra il governo israeliano e l'Autorità palestinese. Purtroppo, questo approccio non è più sostenibile", ha aggiunto il primo ministro.
L'annuncio di Carney arriva a una settimana dalla decisione della Francia e all'indomani di quella del Regno Unito con il primo ministro Keir Starmer che ha dichiarato di riconoscere lo Stato della Palestina, a meno che il governo israeliano non prenda provvedimenti per porre fine alla “spaventosa situazione” di Gaza.
Quasi 150 Stati membri delle Nazioni Unite riconoscono già lo Stato palestinese.
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dichiarato dal canto suo che il riconoscimento di uno Stato palestinese giunge alla fine di negoziati per una soluzione a due Stati, ma che tale processo deve iniziare ora, avvertendo che Berlino reagirà a "misure unilaterali". "Una soluzione negoziata a due Stati resta l'unica via che può offrire alle persone di entrambe le parti una vita in pace, sicurezza e dignità", ha affermato in una dichiarazione rilasciata poco prima del suo viaggio in Israele e nei territori palestinesi. "Per la Germania, il riconoscimento di uno Stato palestinese avviene più che altro alla fine di questo processo. Ma tale processo deve iniziare ora."
In un post su X il ministero degli Esteri israeliano scrive: "Il cambio di posizione del governo canadese in questo momento è una ricompensa per Hamas e danneggia gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi".
"Una decisione storica". Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, scrivono i media israeliani, ha definito con queste parole l'annuncio del Canada di riconoscere uno Stato palestinese.
Il governo portoghese consulterà il presidente e il Parlamento sul riconoscimento dello Stato palestinese a settembre. Lo ha dichiarato l'ufficio del primo ministro portoghese Luis Montenegro. Il Portogallo "sta valutando il riconoscimento dello Stato palestinese, come parte di una procedura che potrebbe concludersi durante la settimana dell'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre", si legge nella nota.
Intanto il Senato degli Stati Uniti ha bloccato due risoluzioni che avrebbero impedito la vendita di armi a Israele in risposta alle vittime civili di Gaza. Le due risoluzioni erano state presentate dal senatore Bernie Sanders, un indipendente del Vermont schierato con i Democratici.