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Roma, sedativo nel biberon per uccidere figlia di 3 anni

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12 gennaio 2017 | 16.11
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Avrebbe tentato di uccidere la figlia di tre anni, versandole delle benzodiazepine nel biberon. Con questa accusa una donna di 29 anni è stata arrestata per tentato omicidio dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma. A fare scattare le indagini, eseguite dai carabinieri di via in Selci, i referti inviati dalla direzione sanitaria dell'Ospedale Bambino Gesù, con i quali, lo scorso dicembre, erano stati segnalati due episodi di arresto cardiorespiratorio, apparentemente ingiustificati, a carico della bambina, tratta in salvo solamente grazie al tempestivo intervento di medici rianimatori. Dagli approfondimenti investigativi è poi emerso che la donna avrebbe deliberatamente, e senza alcuna prescrizione medica, somministrato alla figlia, ricoverata presso l'ospedale Bambino Gesù, farmaci contenenti benzodiazepine, in grado di procurare l'arresto cardiorespiratorio della piccola. Dietro il gesto folle della donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la tensione coniugale esistente con il marito e l'intenzione di attirare l'attenzione di quest'ultimo sugli interessi familiari e così rafforzare il loro legame.

L'arresto - Già lo scorso 28 dicembre, i carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale, adottato dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, che aveva disposto per entrambi i genitori il divieto di avvicinamento alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole, affidate ai servizi sociali partenopei. Ora per la donna sono scattate le manette a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Gip di Roma Ezio Damizia, su richiesta dei pm Maria Monteleone ed Eleonora Fini, con l'accusa di tentato omicidio nei confronti della figlia di poco più di tre anni. A eseguire il provvedimento i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, in collaborazione con personale del Comando Provinciale di Napoli, che hanno rintracciato la donna nei pressi della sua abitazione a Napoli e l'hanno tradotta, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, presso la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli.

Bimba ora sta bene- Grazie al "tempestivo intervento del personale sanitario e alle cure rese possibili dall'ambiente ospedaliero, la bambina ora è fuori pericolo e in buone condizioni". Lo precisano i sanitari dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La bimba "era ricoverata per approfondimenti diagnostici in seguito a una condizione clinica apparentemente molto complessa - spiegano i sanitari - Durante il suo ricovero si sono manifestati 2 arresti cardiocircolatori. Le condizioni cliniche hanno indotto i sanitari a verificare la presenza di sostanze tossiche nelle urine". E proprio la presenza nelle urine "di sostanze psicotrope ha obbligato i medici a segnalare il caso alle autorità giudiziaria. Grazie al tempestivo intervento del personale sanitario e alle cure in ambiente ospedaliero, la bambina è fuori pericolo e in buone condizioni", concludono dal Bambino Gesù.

I due tentativi di omicidio, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, sarebbero avvenuti a dicembre. Ma il sospetto degli investigatori è che un tentativo simile sia avvenuto anche nei confronti di una delle sorelline più piccole della bambina, all'inizio dello scorso anno. La donna avrebbe cioè somministrato un farmaco anche all'altra figlia piccola, che all'epoca era ricoverata in ospedale a Napoli. Lo scorso 28 dicembre, i carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale, adottato dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, che aveva disposto per entrambi i genitori il divieto di avvicinamento alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole, affidate ai servizi sociali partenopei.

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