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Grecia: Ruslan Grinberg, la Russia non ha alcun ruolo in questo dramma /Adnkronos

Ruslan Grinberg (Foto dal suo profilo Facebook)
Ruslan Grinberg (Foto dal suo profilo Facebook)
07 luglio 2015 | 14.31
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La Russia non ha alcun ruolo nel dramma greco, non ne subirà gli effetti e non interverrà per aiutare Atene, spiega in una intervista all'Adnkronos Ruslan Grinberg, direttore dell'Istituto di economia dell'Accademia delle scienze russa indicando la posizione "più realistica" di Mosca in merito all'ingresso di Atene nella nuova banca per lo sviluppo dei Brics. Una idea archiviata nei giorni scorsi dal ministro delle finanze Anton Siluanov.

"In Russia non ci sarà un impatto significativo in termini di valuta e di sistema bancario. La Russia non ha alcun ruolo nel dramma greco, non può aiutare la Grecia a uscire dalla crisi. E anche se potranno essere giustificati progetti congiunti sulle infrastrutture, non sarebbe una buona idea per la Russia e non aiuterebbe la Grecia impegnarsi in trasferimenti finanziari diretti", sottolinea. Quanto alla banca per gli investimenti dei Brics, "siamo solo all'inizio del processo e nessuno sa quale saranno le procedure per la selezione delle priorità, la partecipazione della Grecia non è una idea realistica".

La crisi a cui si è arrivati oggi è "una grande vergogna per la Grecia e per l'Unione europea e un disastro per i greci in ogni caso, sia se il paese uscirà dall'euro sia se accetterà tutte le condizioni poste dalla troika. La responsabilità di questa situazione grave è della Germania", aggiunge l'economista, che per questo, per l'ingiustizia del forzare i greci a una situazione in cui i loro standard di vita declineranno ancora, era favorevole alla convocazione del referendum e anche al voto dei greci, indicando nella cancellazione del 50 per cento del debito in cambio di serie riforme economiche, anche se non di austerity, l'unica soluzione.

Un accordo complessivo sul salvataggio greco tuttavia non potrà essere raggiunto ora. "All'ultimo momento, sarà concessa alla Grecia un minimo di liquidità per alimentare il suo sistema bancario ma dovrà essere fatto senza che l'Unione europea perda la faccia. L'Ue ora deve arrivare a un accordo, ma senza perdere la faccia, entrambe le parti hanno interesse a che la Grecia rimanga nell'euro. "Non tutte le richieste dell'Unione europea sono negative. Anzi. La Grecia ha davvero bisogno di disciplina finanziaria", aggiunge, indicando la necessità di un rafforzamento dell'integrazione finanziaria dell'Unione europea, alcuni limiti alla sovranità dei paesi, per prevenire altri disastri come questo.

Lezioni per l'unione euroasiatica? "Per la Russia uno spazio economico integrat è molto positivo, ma siamo solo all'inizio, come era l'allora comunità europea nel 1968, abbiamo bisogno di fare molti altri passi, il problema è che né la Bielorussia né il Kazakhstan vogliono cedere sovranità, non c'è coordinamento nelle politiche economiche e l'unione doganale ha moltissime eccezioni". Quanto alla moneta unica anche per l'unione euroasiatica, si tratta di "una totale illusione".

In Russia c'è "un gran bisogno dell'aumento di investimenti pubblici per superare la stagnazione in cui si trova il paese" e su questo è in corso un acceso dibattito, fra chi sostiene che sia necessario migliorare il clima degli investimenti e chi invece è favorevole al varo di una politica industriale", precisa senza nascondere la sua appartenenza al secondo gruppo, non abbiamo sufficienti investimenti privati, siamo costretti a contare su investimenti pubblici.

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