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Pronto blitz per legge elettorale, in aula il 4 ottobre

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22 settembre 2017 | 18.31
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In aula già il 4 ottobre. E' questa la richiesta, a quanto si apprende, che avanzeranno martedì in capigruppo a Montecitorio Pd-Fi-Ap e Lega, le forze che sostengono il Rosatellum bis. Tempi rapidi, rapidissimi per l'esame degli emendamenti in commissione Affari costituzionali.

Il termine per la presentazione scade mercoledì 27 alle 17. Una manciata di giorni, insomma, a disposizione per la discussione. Del resto, già ieri, lo stesso presidente Andrea Mazziotti aveva ipotizzato un esame non troppo lungo: "Ci sono importanti modifiche ma si tratta di un testo, il Rosatellum, su cui abbiamo già lavorato". Un blitz, dunque, motivato anche dalla consapevolezza che, se il testo sarà approvato alla Camera, probabilmente verrà modificato al Senato richiedendo quindi un nuovo passaggio a Montecitorio.

Intanto, comunque, c'è prima da superare l'esame della Camera. Sul fatto che il Rosatellum bis possa passare indenne dall'aula prevale la cautela anche tra gli stessi sottoscrittori del patto. I voti segreti, come quello sulle preferenze, potrebbero fare da catalizzatori per le aree di malumore che si registrano sia nel Pd che in Fi. Francesco Paolo Sisto garantisce sulla tenuta degli azzurri: "Una volta chiariti alcuni punti rispetto al nuovo testo presentato dal Pd, Forza Italia sarà leale e manterrà in aula l'atteggiamento responsabile che sempre l'ha caratterizzata nei passaggi più importanti".

Non ci sono solo i malumori che attraversano componenti dei partiti sottoscrittori dell'accordo sul Rosatellum bis. Sulla legge elettorale incombe anche l'incognita del voto in Sicilia, il prossimo 5 novembre, che potrebbe innescare reazioni anche a livello nazionale. Di certo, al momento, c'è la ferma opposizione al testo da parte di Fdi, M5S e sinistra.

Stamattina si sono confrontati anche su questo punto Roberto Speranza e Andrea Orlando. Un incontro che ha confermato le distanze sulla questione. La minoranza Pd infatti, pur avanzando la richiesta di rendere più maggioritaria la legge, sostiene il tentativo. Da Mdp, Sinistra Italiana e Campo Progressista di Giuliano Pisapia, al momento, è unanime la critica al testo depositato ieri in commissione.

"Perchè? Perchè aumenta il numero dei nominati e perchè prospetta delle coalizione farlocche -argomenta Speranza- si tratta di dichiarazioni di apparentamento senza programma comune nè candidato premier comune. Per questo, e anche per altri dettagli, l'abbiamo soprannominato l'Imbrogliellum".

Nel versante del centrodestra, la legge divide anche Fdi da Lega e Fi. Distanze che si sono confermate oggi all'apertura della festa di Atreju con Giorgia Meloni e gli ospiti Matteo Salvini, Paolo Romani e Giovanni Toti. "Noi -dice Meloni- da sempre chiediamo una legge elettorale che faccia due cose: che dia agli italiani un governo chiaro frutto di una loro scelta e non un governo fatto nel palazzo. Questo il Rosatellum non lo garantisce perché non garantisce una maggioranza nè che i parlamentari siano scelti dai cittadini".

"Non so come si faccia, dopo che tutti i partiti sono andati in televisione a dire 'basta con le liste bloccate', a ripresentarsi con le liste bloccate....", dice la leader di Fdi. Per Toti invece sebbene ci sia "del lavoro da fare" perchè "manca un pezzo di strada sull quota di proporzionale", "qualcosa sul tavolo c'è". E Romani ribatte a Mdp che parla di 'coalizioni farlocche': "Non ritengo che il Rosatellum bis porti a coalizioni 'farlocche', perche' un terzo dei deputati e senatori sara' eletto con il sistema maggioritario di collegio e di coalizione".

E in serata dalla festa di Sinistra Italiana a Reggio Emilia arriva l'invito del presidente del Senato, Pietro Grasso, a una legge che spazzi via gli elementi di disomogeneità tra le due Camere, prodotti dalle sentenze della Consulta. La seconda carica dello Stato mette in guardia però il Parlamento dal ripetere gli errori del passato: approvare leggi che suscitano le perplessità della Corte costituzionale.

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