
Accolta dal Tribunale del riesame l'istanza dei legali: si attendono le motivazioni entro 45 giorni. Catella: "Fiducioso che verrà chiarita la nostra correttezza"
Manfredi Catella, il costruttore coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica a Milano, è tornato in libertà. Il Tribunale del riesame ha accolto l’istanza presentata dai suoi legali, revocando la misura degli arresti domiciliari disposta nei suoi confronti. L'accusa è di falso e corruzione. I giudici del Riesame si sono presi tre giorni per valutare la richiesta della difesa. Le motivazioni, attese nei prossimi giorni, chiariranno se la decisione si basa sull’assenza di elementi indiziari gravi oppure su un venir meno delle ragioni cautelari che avevano giustificato la misura restrittiva. L’imprenditore, fondatore e amministratore delegato di Coima, è uno dei principali protagonisti dello sviluppo immobiliare milanese degli ultimi anni.
Si tratta di un provvedimento che ricalca quello già adottato dieci giorni fa per Alessandro Scandurra, coindagato nello stesso filone per corruzione. All’architetto e membro della Commissione paesaggio del Comune di Milano, sospettato di essere il pubblico ufficiale corrotto, erano stati revocati i domiciliari da un altro collegio del Riesame. Oggi, un diverso collegio ha accolto anche il ricorso presentato dai legali di Catella, il professor Francesco Mucciarelli e l’avvocato Adriano Raffaelli, annullando l’arresto dell’imprenditore. Come per Scandurra, si dovranno attendere fino a 45 giorni per conoscere le motivazioni alla base della decisione.
Motivazioni in cui Catella confida. "In questi 35 giorni dalla notifica dell’indagine preliminare - scrive in una nota il fondatore e ceo di Coima - non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione, nel rispetto di quella che riteniamo essere una condotta deontologicamente rispettosa di un processo di valutazione da parte della magistratura che dovrebbe essere una regola innanzitutto morale per tutti. Come avevamo anticipato lo scorso 16 luglio, dopo avere ricevuto la notifica dell’indagine ci siamo impegnati a fornire ogni prova fattuale della nostra estraneità alle accuse, nel rispetto innanzitutto dei nostri stakeholder e delle colleghe e dei colleghi di Coima. E in data odierna il collegio del Tribunale del Riesame ha emesso la propria decisione con cui ha annullato la misura cautelare disposta, disattendendo quindi la richiesta della procura. Siamo fiduciosi - sottolinea Catella - che la motivazione della decisione possa contribuire a fare chiarezza sulla vicenda e sulla correttezza del nostro operato".
"In relazione a tutte le circostanze in cui abbiamo interagito con l'Amministrazione comunale - sottolinea - esprimo la stima per la deontologia professionale di Christian Malangone (direttore generale del Comune di Milano, ndr), di Giancarlo Tancredi (l'ex assessore alla rigenerazione urbana del Comune di Milano, ndr) e dei colleghi che hanno sempre operato nel rispetto della propria funzione pubblica".
"In questi giorni - aggiunge Catella - abbiamo tra l’altro dedicato parte del tempo anche a scrivere il libro 'Otto - Parte prima' come contributo di riflessione di prospettiva concreta, partendo proprio dall’indagine urbanistica in corso e dalle parole dell'Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, di cui anticiperemo la pubblicazione del capitolo 4 'Responsabilità' a breve".
"A livello personale - conclude - tornerò al lavoro oggi stesso dopo un’esperienza importante che ci ha rafforzato nella nostra solidità morale e nell’impegno imprenditoriale che da sempre dedichiamo al nostro Paese, affermando la competenza e la reputazione italiana a livello internazionale".
Catella è ritornato nel pieno esercizio delle sue deleghe di amministratore delegato di Coima, ad eccezione della delega ai rapporti con la Pubblica amministrazione. E' quanto apprende l'Adnkronos da fonti legali.