Lucia Borgonzoni: "L'Irlanda nel cuore e nel destino di Guglielmo Marconi"

Sottosegretario alla Cultura: "La madre Annie Jameson, originaria di Dublino, fu una figura centrale nella sua formazione, gli trasmise fin da piccolo il gusto per la conoscenza, l'intuito per l'ignoto, la libertà del pensiero"

Elettra Marconi accanto al figlio Guglielmo, alla nuora Vittoria, all'ambasciatrice d'Irlanda Patricia O'Brien, a Giulia Fortunato, Sandro Sassoli e Marco Belli
Elettra Marconi accanto al figlio Guglielmo, alla nuora Vittoria, all'ambasciatrice d'Irlanda Patricia O'Brien, a Giulia Fortunato, Sandro Sassoli e Marco Belli
16 giugno 2025 | 19.57
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"Guglielmo Marconi e l'Irlanda, un legame profondo e duraturo tra innovazione, identità e radici. Non fu solo questione di scienza, né soltanto di geografia. L'Irlanda fa parte del cuore e del destino di Marconi". Queste le parole del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni lette durante l'incontro che si è svolto oggi a Roma, nella sede dell'Università Unimarconi, alla presenza della figlia del Nobel della Fisica, Elettra, del nipote Guglielmo, dell'ambasciatrice d'Irlanda Patricia O'Brien, di Giulia Fortunato presidente del Comitato Marconi 150 e della Fondazione Marconi, del giornalista Sandro Sassoli, del direttore generale vicario di Unimarconi, Marco Belli.

E aggiunge: "La madre di Guglielmo Marconi, Annie Jameson, irlandese di Dublino, apparteneva ad una famiglia colta che gli trasmise fin da piccolo il gusto per la conoscenza, l'intuito per l'ignoto, la libertà del pensiero. Fu lei, figura centrale nella sua formazione, a incoraggiarne l'interesse per la scienza e a sostenerlo nei suoi primi esperimenti, quando ancora il sogno di parlare attraverso l'aria sembrava impossibile, preparandolo fin da piccolo a pensare in grande e a muoversi in un contesto internazionale".

"Dopo il matrimonio con Beatrice O'Brien - prosegue la Borgonzoni - L'Irlanda non fu solo un approdo per le sue onde radio, ma anche casa, memoria e affetto. Fu proprio da Clifden, nella selvaggia e suggestiva regione del Connemara, che nel 1907 partì il primo servizio regolare di comunicazione radiotelegrafica transatlantica tra l'Europa e il Nord America. Ricordare questa storia - conclude Lucia Borgonzoni - significa celebrare non solo l'inventore, ma anche le radici umane e culturali che hanno reso possibile il suo genio".

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