Meloni: "Con destra al governo mai patrimoniale". Schlein: "Lei sta con i ricchi"

Si anima lo scontro politico sulla possibile introduzione di una patrimoniale. Tajani: "Cgil? Isolata e sempre contro, forse da Landini mire politiche"

Giorgia Meloni ed Elly Schlein (Fotogramma)
Giorgia Meloni ed Elly Schlein (Fotogramma)
08 novembre 2025 | 11.03
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Si anima lo scontro politico sulla possibile introduzione di una patrimoniale. Un muro contro muro che rende ancora più aspra la contrapposizione tra maggioranza e opposizione, dopo l'annuncio dello sciopero generale della Cgil del 12 novembre, che si lega a doppio filo con la proposta della tassa per i ricchi, che è una delle richieste fatta propria dal leader sindacale Maurizio Landini.

Oggi è la premier Giorgia Meloni, che interviene, via social, per "rassicurare" che "con la destra al governo, non vedranno mai la luce" misure di tassazione per i più ricchi. Un intervento che sono tornati a chiedere forze della sinistra e Cgil, prendendo anche spunto dalla vittoria del sindaco Mamdani a New York, che pensa a una aliquota più alta per le aziende e per chi guadagna oltre 1 milione di dollari.

Alle parole della premier replica a caldo la leader del Pd, Elly Schlein, che non cita la patrimoniale, preferendo ricordare che con il governo Meloni "la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni" come "dicono i dati del governo, non del Pd". "Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito", è l'accusa che fa la leader democratica, domandandosi "con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni".

Anche il leader di Avs, Nicola Fratoianni, replica a Meloni, spiegando di essere "assolutamente d'accordo" con una tassazione per chi ha di più. "La ridistribuzione è puro buon senso, poi si può ridiscutere la soglia, l'aliquota, ma la misura è giusta", aggiunge, assicurando di essere in linea con il leader della Cgil Landini. Sempre dal fronte della sinistra, anche il verde Angelo Bonelli rilancia: "Perché chi è super-ricco non deve dare un contributo per sostenere la sanità pubblica e aumentare stipendi e pensioni che sono tra i più bassi in Europa?". "Meloni - attacca - è dalla parte dei super-ricchi e difende un sistema che è sempre più ingiusto dal punto di vista sociale".

Lo scontro resta aperto anche sullo sciopero del venerdì, con la maggioranza che attacca anche oggi Landini, accusandolo di voler dar vita a un weekend lungo, piuttosto che a tutelare i lavoratori. Oggi è il vicepremier Antonio Tajani ad accusare la Cgil di essere isolata: "Gli altri firmano contratti, con aumenti salariali. La Cgil è sempre contro. Forse Landini può essere che ha delle mire politiche, che voglia fare il leader della sinistra, legittimo. Ma io faccio un’analisi politica...".

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