
La questione dell’aumento del prezzo dell’energia elettrica è nell’agenda di diversi schieramenti politici, tra cui Azione che, nella persona del Sen. Carlo Calenda, ha presentato una mozione che impegna il governo su tre punti: Introdurre misure funzionali a contenere il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso, anche evitando che si generino eccessive rendite intramarginali per gli impianti alimentati a fonti rinnovabili, che siano efficaci nel breve termine, non presentino criticità nella legittimità, non scoraggino investimenti nelle FER; valutare nel più ampio dibattito sulla riassegnazione delle relative concessioni, anche l’opzione di una valorizzazione di una parte delle risorse idroelettriche a favore della competitività delle imprese; liberalizzare l’installazione di impianti fotovoltaici su coperture per autoconsumo.
La mozione, come modificata nella seconda versione del testo qui sopra indicata per punti, è stata approvata in Aula del Senato nella seduta di mercoledì 12 febbraio. In fase di illustrazione della mozione, il Sen. Lombardo (Azione) ha riportato alcune osservazioni, tra cui il fatto che il prezzo dell’energia elettrica in Italia dipende ancora troppo dal gas e per questo ha proposto di investire maggiormente sul mix energetico rilanciando il nucleare. Mentre per tamponare nel breve e medio termine il caro energia elettrica, ha suggerito l’introduzione di alcune misure, tra cui il disaccoppiamento del prezzo dell’energia rinnovabile da quello di borsa, l’estensione dei contratti a due vie anche agli impianti idroelettrici, la possibilità per il GSE di cedere energia rinnovabile a prezzo equo alle imprese.
Link al resoconto della seduta al Senato.
Link al testo della mozione.