Muore risucchiato da motore di un aereo a Bergamo, tragedia in pista a Orio al Serio

Dramma all'aeroporto Milano-Bergamo, operazioni di volo sospese fino alle 12. Fonti procura: "Pista suicidio è la più probabile"

La pista dell'aeroporto di Orio al Serio, Bergamo - Fotogramma
La pista dell'aeroporto di Orio al Serio, Bergamo - Fotogramma
08 luglio 2025 | 12.49
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Dramma in pista all'aeroporto di Orio al Serio, a Bergamo. A quanto si apprende, un uomo è morto dopo essere stato risucchiato dal motore di un aereo in partenza.

La vittima sarebbe il 35enne Andrea Russo, sfuggito al tentativo della polizia di bloccarlo. Era arrivato all'aeroporto attorno alle 10. Stando al racconto di alcuni testimoni, l'uomo sarebbe poi uscito dall'auto, iniziando a correre verso il terminal, inseguito dagli steward, per raggiungere poi la zona degli arrivi. Oltre agli steward, sarebbe stato inseguito a breve distanza anche da personale di polizia di frontiera ma, tra la folla, non è riuscito a fermarlo sino a quando non si è lanciato verso il motore che lo ha risucchiato.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti della procura di Bergamo la pista del suicidio è assolutamente la più probabile. Le fonti sottolineano che l'indagine si sta concentrando "sulle ultime ore" dell'uomo, cercando di capire "se ci sia stato qualche fatto eclatante" e anche un eventuale collegamento con l'aeroporto. "Ci stiamo chiedendo - si sottolinea - perché l'uomo sia andato proprio lì", perché "anche se si sta vivendo un momento di disagio profondo la scelta dell'aeroporto è senza dubbio particolare".

Sacbo ha intanto comunicato che "le operazioni di volo all'aeroporto di Milano-Bergamo sono rimaste sospese dalle ore 10.20 alle 12 a causa di un inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio, le cui cause sono in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine. Il traffico aereo è ripreso alle ore 12", recita la nota.

"Il drammatico evento di oggi ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale. Esprimo, anzitutto, il mio personale cordoglio e quello della società ai familiari della vittima, a cui siamo vicini in questo terribile momento" ha detto il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga. "Fin da subito, oltre ad avere assicurato l'immediata gestione dell'emergenza e l'assistenza ai passeggeri e all'equipaggio, abbiamo rivolto la nostra attenzione ai colleghi che hanno assistito all'episodio e ne sono rimasti fortemente colpiti", sottolinea.

Alle ore 10:35 del mattino di oggi, 8 luglio - si legge in una nota di Sacbo - all’aeroporto di Milano Bergamo, una persona, né passeggero né dipendente di società operanti nello scalo, nonostante la pronta azione di contrasto delle forze dell’ordine presenti, è riuscita a introdursi sul piazzale degli aeromobili, raggiungendo poi la via di rullaggio. Qui si è avvicinato all’aeromobile di un volo di linea, fermo e a motori accesi, perdendo la vita. La dinamica esatta dell’accaduto è all’esame dell'autorità giudiziaria a cui Sacbo continua a fornire tutta la collaborazione necessaria. La società, in coordinamento con gli enti deputati, ha attivato immediatamente le procedure di emergenza e di assistenza ai passeggeri del volo, all'equipaggio e al personale di terra coinvolti, mettendo a disposizione anche i servizi di supporto psicologico.

Volotea: "Vittima non era a bordo, non ha alcun legame con la compagnia"

Il 35enne Andrea Russo non era precedentemente a bordo del volo V7-3511 di Volotea in partenza per le Asturie, riporta la compagnia aerea in una nota, e "non ha alcun legame con la compagnia". A bordo dell'Airbus A319 c'erano in totale 154 passeggeri e sei dipendenti della compagnia: due piloti e quattro membri dell'equipaggio di cabina. Tutte le persone sull’aereo risultano illese e hanno ricevuto sostegno psicologico fornito dalla compagnia aerea. Volotea, spiegano in una nota, ha fatto tutto il possibile per assistere i passeggeri presenti, che hanno preso un altro volo, partito da Milano-Bergamo alle 16.43 ora locale. La compagnia aerea ha voluto esprimere, inoltre, la propria vicinanza alla famiglia e il più profondo cordoglio per quanto accaduto.

Prof. Alegi: "Strano che le misure di sicurezza siano state aggirate"

Sull'incidente, dice all'Adnkronos è il professor Gregory Alegi, tra i massimi esperti di aviazione, "io mi soffermerei sulla difficoltà oggi, con le misure di sicurezza che ci sono per una persona, che non sia un addetto ai lavori o un passeggero, di entrare e buttarsi davanti ai motori di un aereo. Questa mi sembra una cosa piuttosto interessante. Mi sembra la cosa più strana di tutte, detto francamente".

"Oggi i motori degli aerei civili, hanno delle prese d'aria enormi; li chiamiamo turboventola, proprio perché davanti hanno una enorme ventola senza protezioni. Quindi è abbastanza facile possa accadere. Il motore a getto, a reazione, funziona così - spiega Alegi - risucchia l'aria, la accelera e la spinge fuori ad alta velocità: questo fa andare avanti l'aereo, in un ciclo 'aspira, comprimi, accelera ed espelli'". Nella storia dell'aviazione "ci sono diversi casi noti in cui persone sono state risucchiate per errore dai motori degli aerei. Ma di persone che si sarebbero lanciate apposta per farsi risucchiare dal motore è la prima volta che lo sento". Proprio per evitare incidenti del genere, conclude, "sugli aerei militari ci sono dei segni rossi che indicano il pericolo, mentre sui voli civili non ci sono ma gli operatori sono ben consapevoli e informati. I passeggeri potrebbero anche non saperlo, ma il rischio è noto".

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