Nell'elenco anche i nomi di due insegnanti. Rete studenti: "Serve percorso di sessuo-affettività"
Niente viaggi d'istruzione per gli studenti del Liceo Giulio Cesare di Roma. Una decisione presa dal Collegio dei Docenti a seguito del ritrovamento, nel bagno dei ragazzi, di una seconda 'lista stupri' con i nomi di due professoresse. Nello stesso liceo romano, una ventina di giorni fa, era apparsa una prima lista con diversi nomi di studentesse e studenti.
Il Collegio Docenti nel deliberare l'annullamento dei viaggi "riconosce che a seguito dei recenti episodi verificatisi durante l’occupazione nel Liceo si è spezzato il rapporto di fiducia tra docenti e studenti rendendo necessario riformulare le condizioni per il Patto Formativo; constatando che non permangono i presupposti per gestire adeguatamente i momenti educativi previsti nelle attività formative all’esterno dell’istituto quali i viaggi di istruzione".
Nella delibera, pubblicata sul sito web dell'istituto, si legge che dopo attente riflessioni a seguito di quanto accaduto dopo i tre giorni di occupazione della scuola, il Collegio dei Docenti dichiara "di non essere disponibile ad accompagnare gli studenti ai viaggi di istruzione, agli stage linguistici, al viaggio a Siracusa per la visione delle tragedie nell’ambito del progetto INDAgando, alla mobilità studentesca Erasmus+, al progetto Cwmun. E delibera la sospensione delle suddette attività per il corrente anno scolastico. Rimangono confermati le visite Aureus e i percorsi di formazione scuola-lavoro. A seguito di tale delibera non sarà possibile svolgere i viaggi di istruzione nell’anno scolastico corrente, mancando i presupposti per realizzarli".
"E' evidente la necessità di portare avanti un percorso di sessuo-affettività nelle scuole, questo nuovo grave atto al Liceo Giulio Cesare di Roma lo dimostra", ha detto all'Adnkronos Riccardo Virgili, coordinatore della Rete degli Studenti di Roma commentando la seconda 'lista stupri' scoperta nei bagni dei ragazzi del Giulio Cesare.
"La gravità di quanto accaduto è evidente. Un atto che aggrava ulteriormente una situazione già difficile e complicata. Come sindacato, noi stiamo portando avanti una campagna dal nome 'Scuola sicura' nelle scuole del Lazio. Ora vorremmo sapere la Regione e il governo cosa intendano fare, come vorrebbero affrontare questo tema. Noi cerchiamo di lavorare con i ragazzi delle scuole, organizziamo assemblee, riunioni per affrontare queste tematiche e ascoltare le voci dei ragazzi e ragazze che sono vittime di tali atti. Ciò che serve veramente è l'educazione sessuo-affettiva all'interno dei luoghi del sapere".