
L'associazione Italia-Israele di Firenze: "Nel giorno del massacro scesero anche dal cielo con questi velivoli". La presidente dell'Ucei Noemi Di Segni (Ucei): "Nelle piazze oggi violenza e negazione dell'esistenza di Israele"
Un deltaplano sorvola i manifestanti pro-Gaza a Calenzano in provincia di Firenze, accolto dagli applausi della folla. Il video, diffuso da un'attivista con la didascalia 'Do you remember?', ha immediatamente suscitato la reazione indignata dell'associazione Italia-Israele di Firenze, che si dice "sgomenta" per quanto accaduto oggi, lunedì 22 settembre, durante la manifestazione Pro Pal, svoltasi alle porte di Firenze. La protesta ha radunato circa duemila partecipanti.
Emanuele Cocollini, presidente dell'Associazione Italia-Israele Firenze, ha commentato: "Quanto accaduto a Calenzano lascia sgomenti. Innalzare in volo un deltaplano in una manifestazione filo-palestinese, tra applausi e cori che invocano 'Palestina libera dal fiume al mare', non è un gesto folkloristico, ma un richiamo diretto agli attentati terroristici con cui Hamas il 7 ottobre ha massacrato e rapito centinaia di creature innocenti, scendendo anche dal cielo con i deltaplani. Un simile atto non solo offende la memoria delle vittime, ma trasmette un messaggio di esaltazione della violenza. È dovere di tutti – istituzioni, società civile e forze politiche – prendere le distanze con chiarezza da chi trasforma il terrorismo in spettacolo". "Non ci può essere ambiguità: richiamare simboli di morte significa giustificare l'orrore. Firenze e la Toscana meritano ben altri messaggi, fondati sul rispetto e sulla convivenza, non sulla glorificazione del terrorismo", ha concluso Cocollini.
É il punto più basso raggiunto sin’ora dai propal, inneggiano al deltaplano usato dai terroristi di Hamas per entrare in Israele il 7 ottobre e compiere il massacro di 1200 persone, altre 200 rapite e torturate, stuprate.
— Cris 🇺🇦🇪🇺🚁 (@Cris_quella) September 22, 2025
Sono inorridita.
Fanno davvero schifo. pic.twitter.com/Im1qNOT0k3
"I giovani palestinesi di Firenze hanno inneggiato alla strage del Nova Festival con una storia vergognosa, pubblicata sul loro account Instagram: si vedono i parapendii, gli stessi usati dai terroristi per arrivare sul luogo dell'attacco, dopodiché hanno ucciso, torturato e stuprato, rapito ragazzi e ragazze che erano lì a ballare" scrive in una videodenuncia, pubblicata sui social dagli Studenti per Israele. "I triangoli rovesciati, che pure si vedono nella storia, sono invece un simbolo tipico di Hamas, usato per indicare gli obiettivi da colpire. E la frase scritta non lascia nessun dubbio sulla commemorazione. Questo è lo sciopero di oggi. Queste sono le organizzazioni pro Pal presenti in Italia: delle vere e proprie quinte colonne del terrorismo, contro cui le istituzioni dovrebbero intervenire".
“Abbiamo assistito oggi a uno sciopero che ha definito Israele Stato terrorista ed è stato indetto a favore di una 'Palestina libera dal fiume al mare', negando così il diritto all’esistenza dello Stato di Israele" scrive in una nota a presidente dell'Ucei Noemi Di Segni. "Abbiamo visto immagini di violenza in varie città, abbiamo visto un deltaplano con i colori palestinesi che ha sorvolato una manifestazione vicino a Firenze, evocando il pogrom perpetuato da Hamas il 7 ottobre 2023 e il massacro del Nova Festival, abbiamo visto ancora sfilare a Milano una bara accompagnata da alcuni manifestanti nei pressi della scuola ebraica".
"La mente - prosegue Di Segni - va alla bara, esibita nel 1982 durante una manifestazione sindacale davanti alla Sinagoga di Roma, che precedette di pochi mesi l'attentato palestinese che provocò la morte del piccolo Stefano Gan Tachè. E tutto questo proprio mentre, a oltre 40 anni di distanza, nei giorni scorsi è giunta la notizia dell’arresto del terrorista palestinese Hicham Harb, considerato la mente dell’attentato di Roma. Ancora una volta constatiamo con amarezza e preoccupazione la manipolazione di diritti costituzionali e una propaganda a senso unico, che sostiene il terrorismo anziché spingere per una soluzione di pace". "Nonostante queste intimidazioni - conclude la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane - noi risponderemo sempre riaffermando con forza i valori ebraici e ci apprestiamo a festeggiare il Capodanno ebraico in sinagoghe, famiglie e comunità per rispondere sempre con la vita e la forza delle preghiere alle minacce e all’odio".