Striscione 'per Claris Riccardo' davanti ministero Giustizia, notata donna fuggire

Il 26enne tifoso dell'Atalanta venne ucciso a maggio da un 19enne ora in carcere

Lo striscione per Riccardo Claris
Lo striscione per Riccardo Claris
15 luglio 2025 | 16.57
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Uno striscione con la scritta "giustizia per Claris Riccardo" è stato affisso da una donna davanti al ministero della Giustizia in via Arenula. A segnalarlo ai poliziotti intervenuti sul posto, sono stati gli agenti della Penitenziaria impegnati in un servizio di vigilanza. I fatti, apprende l'Adnkronos, pochi minuti prima dell'una della notte scorsa.

Già a maggio scorso, a Bergamo, uno striscione simile era apparso in memoria del ragazzo, 26enne tifoso dell'Atalanta accoltellato e ucciso la notte tra il 3 e 4 maggio da un 19enne tifoso dell'Inter, ora in carcere. La donna che la notte scorsa a Roma, davanti al ministero della Giustizia, ha appeso lo striscione per la vittima, si è allontanata prima dell'arrivo dei poliziotti del commissariato Trevi.

La sorella di Claris: "Nome vicino a parola giustizia dà fastidio, si preferisce tenere in ombra omicidio"

"Trenta secondi. Trenta secondi, sì, il tuo nome e cognome vicini alla parola giustizia hanno dato fastidio. Troppo. Li hanno rimossi. Un omicidio che si preferisce tenere nell’ombra, di cui si preferisce non parlare", ha poi scritto sui social Barbara Claris, sorella di Riccardo.

"Sai Ricky… quando ti hanno ucciso sono dovuta correre dalla nonna a dirglielo. Correre, il tuo nome era ripetuto ogni 2 minuti su ogni canale assieme alle parole 'accoltellato e rissa'. Non volevo che lo scoprisse così, sola, davanti alla tv. Le notizie erano continue, noi siamo andati avanti per settimane scappando dai giornalisti per non alimentare fake news, ma sei stato strumentalizzato comunque da molti. Ho visto pubblicità di studi di avvocati usarti come 'esempio', vignette, influencer, politici, tutti usare il tuo nome per i loro fini. Senza pietà, senza empatia. Poi il nulla assoluto. Il tuo nome ora non si può più dire. Io so, noi sappiamo. E ti prometto che tutti sapranno, con o senza aiuto, con o senza supporto, con o senza giustizia. Te lo devo, te lo dobbiamo, e chi ti ha fatto questo e poi mentito pagherà". (di Silvia Mancinelli)

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