I 29 metri circa che vediamo oggi costituiscono soltanto il basamento della torre che in origine doveva superare i 50-60 metri. Oggi il parziale crollo
Una parte della Torre dei Conti è crollata oggi a Roma. Nota nei secoli passati anche come Torre Maggiore o Torre Secura, per la sua imponenza e la sua inespugnabilità, si tratta di una costruzione medievale. Citata da Petrarca, voluta da Innocenzo III e in seguito abbandonata e usata come deposito di carbone, la Torre, che si affaccia su largo Corrado Ricci, è piena di storia e rappresenta un bellissimo esempio delle case-torri della Roma medievale, dimore e fortezze delle famiglie baronali e delle autorità ecclesiastiche.
Eretta sui resti di una delle quattro esedre del Tempio della Pace forse già nel IX secolo, fu sicuramente fatta ampliare da papa Innocenzo III per la sua famiglia, i conti di Segni, nel 1203, su disegno dell’architetto Marchionne Aretino. Nelle intenzioni del pontefice, la torre doveva rappresentare il potere ecclesiastico e tutelare le processioni papali da San Pietro al Laterano. Persino Francesco Petrarca nelle sue lettere citava l'imponente costruzione.
I 29 metri circa che vediamo oggi costituiscono soltanto il basamento della torre che in origine doveva superare i 50-60 metri. A ridurla allo stato attuale furono i terremoti che si susseguirono nel corso della sua storia, soprattutto quelli del 1348, 1630 e 1644. Inoltre nel tardo Cinquecento, in occasione della costruzione di Porta Pia, vennero fatte asportare le lastre di travertino provenienti dai Fori Imperiali di cui era rivestita.
Alla fine del Seicento, la torre subì un importante restauro sotto il pontificato di Alessandro VIII, e a questo periodo risalgono i due robusti contrafforti di rinforzo tuttora esistenti.
Nei secoli successivi la torre, diroccata e abbandonata, fu utilizzata come fienile e come deposito di carbone. Gli sventramenti eseguiti tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento per l’apertura di via Cavour e dell’attuale via dei Fori Imperiali hanno determinato il suo isolamento e la distruzione del dedalo di viuzze che la circondava.
Oggi la torre si affaccia su largo Corrado Ricci (dal nome del direttore generale delle Antichità e Belle Arti durante gli scavi di “via dell'Impero”) che ha preso il posto della vecchia “piazza delle Carrette”, un toponimo che discende dai carri che facevano qui sosta, al limite del Foro Romano, allora zona di mercato.