Roma, triplice omicidio a Prati: ergastolo per Giandavide De Pau

Tre le donne uccise a coltellate lo scorso 17 novembre del 2022

Il palazzo dove si è consumato l'omicidio (Fotogramma/Ipa)
Il palazzo dove si è consumato l'omicidio (Fotogramma/Ipa)
20 novembre 2025 | 18.33
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Condannato all’ergastolo, con tre anni di isolamento diurno, Giandavide De Pau, accusato dell’omicidio di tre donne uccise il 17 novembre del 2022 nel quartiere Prati a Roma: due cittadine cinesi accoltellate a morte nell’appartamento al primo piano di via Riboty e la sessantacinquenne colombiana Marta Castano Torres, uccisa nel seminterrato di via Durazzo. La sentenza dei giudici della Terza Corte di Assise di Roma accoglie le richieste formulate dalla procura che contesta a De Pau, difeso dagli avvocati Alessandro De Federicis e Barbara De Benedetti, il triplice omicidio. La perizia psichiatrica disposta dai giudici aveva stabilito la capacità di intendere e volere al momento dei fatti.

Gli inquirenti: "Ha agito per futili motivi, con crudeltà"

L’uomo, con un passato da autista del boss Michele Senese e numerosi precedenti a suo carico, è attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia. "Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nel medesimo contesto temporale, la mattina del 17 novembre 2022, sotto l'azione combinata di sostanze alcoliche, stupefacenti e farmacologiche, con premeditazione, per futili motivi e agendo con crudeltà" secondo la ricostruzione degli inquirenti, "dopo essersi recato, prima, all'interno dell'appartamento al primo piano dello stabile sito in via Riboty n. 28", dove le due donne cinesi si prostituivano, “e avere consumato con loro un rapporto sessuale, accanendosi in maniera brutale" le ha uccise colpendole "ripetutamente in numerose parti del corpo con un’arma da taglio".

I video della mattanza

Delitti che De Pau ha ripreso con il proprio cellulare. I due video, uno della durata di 14 minuti e l'altro di 42 minuti, “documentano - come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip della Capitale - in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau”. Successivamente, secondo l’accusa, "dopo essersi allontanato a piedi e avere ripreso la propria auto, una Tojota IQ, parcheggiata nelle vicinanze" si è spostato "presso l'appartamento in via Durazzo n. 38, a circa 600 metri dal luogo dei primi due omicidi", dove si prostituiva la colombiana Marta Lucia Castano Torres e, secondo quanto riportato nel capo di imputazione, dopo "aver consumato anche con lei un rapporto sessuale, accanendosi pure su di lei in maniera brutale", l'ha uccisa colpendola "ripetutamente in numerose parti del corpo con un'arma da taglio".

Il legale di De Pau: "Faremo appello"

"Sicuramente impugneremo la sentenza" ha detto l'avvocato Alessandro De Federicis, difensore di Giandavide De Pau. "Non ci convince il profilo della imputabilità e quindi della capacità di intendere di volere così come non ci convincono le aggravanti e in particolar modo la premeditazione".

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