In 'Come fossi una bambola' (Mondadori) scritto a quattro mani con lo psicoterapeuta Massimo Giusti, storie di relazioni tossiche e manipolatorie, con una chiave per uscirne
Donne ferite, che restano invischiate in relazioni disfunzionali di dipendenza affettiva che pian piano le privano del loro valore e della loro identità, fino a che non trovano il coraggio di chiedere aiuto. E' il fil rouge di 'Come fossi una bambola. Storie di dipendenza affettiva e di chi ne è uscito' (Mondadori), scritto a quattro mani dall'autrice e conduttrice Francesca Fialdini e dallo psicoterapeuta Massimo Giusti. Un libro a cui la conduttrice tiene molto, come spiega in una chiacchierata con l'Adnkronos ospite del vodcast visibile sul sito www.Adnkronos.com: "Io mi sono occupata di disturbi del comportamento alimentare, e facendolo nascono tante domande relative alla ferita originaria che porta qualcuno ad avere questi disturbi -spiega la Fialdini- Indagando su questa pista, ho scoperto che quando le donne rimangono in relazioni disfunzionali è probabilmente perché quella ferita originaria che non è stata ben curata può portare a legarsi a qualcuno in una maniera di totale dipendenza, come se da quella persona dipendesse il proprio valore e la propria identità".
L'incontro con lo psicoterapeuta Massimo Giusti è stato illuminante per lo sviluppo del libro: "Io volevo sviluppare dei casi clinici trasformandoli in storie narrative forti che accattivassero il lettore perché vi si potesse riconoscere, e Massimo va ad affrontare i nodi da sciogliere in quella relazione di cui io parlo", racconta la Fialdini. Tante donne che alla fine trovano il coraggio di chiedere aiuto. "Alla fine, tutte trovano la chiave per uscire dalle sbarre scoprendo che è dentro di loro, e la chiave è farsi aiutare da uno psicoterapeuta, che curi quella ferita"., spiega l'autrice.
La Fialdini rivela che molte donne di tutte le età le scrivono per raccontarle la loro storia: "Mi raccontano vicende che chiamano 'd'amore' e che sembrano uscite dagli anni Cinquanta -dice- Ci sono ancora tante sacche di dipendenza emotiva e sentimentale. Io mi sento dire da alcune ragazze 'non posso andare a fare la spesa da sola o andare da un medico uomo non posso farlo senza chiedere il permesso a mio padre, al mio fidanzato, a mio marito'. Sembra follia, ma è realtà. Altre volte sono ragazzine molto mature e con sensibilità sopraffina, che per 'fame d'amore' mettono in atto dinamiche di possesso in cui si ritrovano delle marionette". L'autrice ha da sempre una particolare sensibilità sui temi al femminile. E spiega cosa sia, per lei, la forza delle donne: "Arriva da una buona ricerca che hai fatto di te. Se hai una personalità forte, se ti conosci e sai cosa vuoi ma soprattutto cosa non vuoi, sei portato ad avere un empowerment e ad avere il 'chest' (petto, ndr) aperto, per usare una metafora del ballo. La postura china è indicativa in psicologia. 'Ballando con le stelle' in questo è stato utilissimo".