
In corso la 51esima edizione del tradizionale evento a villa d'Este
Dopo il videocollegamento del presidente ucraino Volodymir Zelensky e l'intervento introduttivo di Valerio De Molli, di The European House - Ambrosetti, sono proseguiti a Cernobbio con l'intervento del ministro e vicepremier Antonio Tajani i lavori della 51esima edizione del Forum Ambrosetti, intitolata 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive'. Evento tradizionale a villa d'Este, coperto dall'Adnkronos (VAI ALLO SPECIALE).
Conclusa la prima giornata, l'appuntamento con le dirette è anche per domani nelle due fasce orarie 11,30-13,00 e 17,30-19,00 mentre domenica dalle 11,00 alle 13,00.
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Prima di tutto il grazie all'Italia, poi parla subito del piano che l'Ucraina sta preparando per fermare la Russia. "Grazie dell'invito e grazie dell'attenzione che prestate all'Ucraina, al nostro popolo, noi apprezziamo moltissimo il fatto che il popolo italiano supporti il nostro popolo", ha detto Zelensky, aprendo il suo intervento in videoconferenza. "Anche se la Russia sta cercando di portare avanti questa guerra, stiamo costruendo un sistema di sicurezza: naturalmente non posso condividere tutti i dettagli, ci sono dati sensibili di natura militare, ma ci stiamo preparando a livello terrestre, marittimo e aereo, lavorando con un piano che consentirà di fermare la Russia, farà sì che la Russia abbia meno possibilità di continuare con questa guerra", ha quindi affermato. "Lo strumento principale della Russia è quello di uccidere i civili, ecco perché stiamo lavorando con i nostri partner per migliorare i nostri sistemi di difesa, per impedire alla Russia di attaccare. Questo li costringerà a firmare un accordo di pace".
"Le imprese non sono allarmate: la fiducia sull'attuale governo di Giorgia Meloni è molto alta, ma anche l'apprezzamento internazionale: gli investitori lo misurano con lo spread e la Francia è diventata più rischiosa dell'Italia". Così Valerio De Molli, aggiungendo: "Non credo che gli imprenditori abbiano bisogno di soldi o finanziamenti, gli imprenditori hanno bisogno di certezza del diritto e di semplificazione: la richiesta che esce dalle imprese qua a Cernobbio è questa".
"Credo che sia impossibile un accordo" per la pace in Ucraina "prima di Natale". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista con Maria Bartimoro a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio.
Sull'Ucraina la "situazione è molto difficile, stiamo sostenendo l'impegno del presidente Trump per la pace, per provare una soluzione, ma non sono molto ottimista a causa di Putin", aggiunge il vice premier.
"La proposta italiana è la migliore soluzione per raggiungere un accordo, per noi è un errore mandare soldati", sottolinea ancora osservando che "l'unico modo per fermare Putin è fermare i flussi di denaro verso Mosca", attraverso le sanzioni. "Servono sanzioni mirate" insiste successivamente Tajani nell'intervento davanti il parterre del workshop.
"Dire a Zelensky 'vieni a Mosca' significa 'vieni in ginocchio da me, hai perso' e questo non è un messaggio positivo di Putin a Zelensky", ha aggiunto il ministro.
Tajani ha chiarito la posizione Italia in caso di un accordo. "Noi siamo contrari, una volta raggiunto un accordo di pace, quando ci sarà, ad inviare militari italiani perché verrebbe visto, l'ha detto anche oggi Putin in maniera molto chiara, come una sorta di azione ostile una volta chiusa la guerra".
Ma, spiega ancora il ministro, "noi dobbiamo garantire la sicurezza dell'Ucraina, non soldati sul terreno ma un trattato che abbia contenuti simili a quelli dell'articolo 5 della Nato". "Un'azione di mutuo soccorso - osserva - con la partecipazione americana".
"Meno tasse per crescere"; bisogna "aiutare la classe media e le piccole imprese italiane, cuore del nostro paese, se vogliamo sopravvivere e crescere", ha poi detto il ministro rilanciando il mantra dell'ex premier Berlusconi per ridurre il carico fiscale.
"Se si fa questo si lavora in favore della crescita", ha insistito il vice premier, sottolineando che oggi la situazione economica dell'Italia è comunque "positiva, in primo luogo per la stabilità del governo e per la prima volta un governo dura 5 anni e probabilmente alle prossime elezioni il centro-destra sarà la prima coalizione". E "la stabilità politica- scandisce è cruciale per l'economia".
I dazi al 15% previsti dall'accordo Ue-Usa "non sono positivi ma è il migliore risultato che si potesse ottenere", ha aggiunto il ministro parlando di dazi.
"Per quanto riguarda noi italiani nel mercato americano grazie alla qualità dei nostri prodotti possiamo resistere bene", spiega, rilevando che per quei prodotti per i quali c'è un accordo "non sono andati malissimo", mentre "sugli altri dobbiamo continuare a trattare, c’è ancora da lavorare ma non sono così pessimista".
Poi le parole su Gaza: "Basta alle bombe israeliane sui civili palestinesi: l'Italia è amica di Israele ma "deve smettere di bombardare i civili".
Il vice premier ha inoltre osservato come ogni nuova colonia israeliana mini "la possibilità di creare uno Stato palestinese", sottolineando che "non si può minare l'esistenza della Cisgiordania".
"Non so se si poteva fare meglio l’accordo, difficile dirlo. Ma è un accordo doloroso. L’Italia esporta 64 miliardi di euro all’anno negli Usa, in tutti i settori. Ci si aspetta che ci sia un calo di 7/8 miliardi all’anno. Non è banale". È quanto ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Marcegaglia Holding, in collegamento con Adnkronos dal forum Teha di Cernobbio.
"Bisogna fare varie cose: continuare a trattare – ha indicato l’imprenditrice - perché ci sono ancora settori dove i dazi sono al 50% come quello dell’acciaio. Poi bisogna vedere sulla farmaceutica, sui vini, sull’alimentare, se si può fare meglio. Secondo me c’è ancora spazio, ma dobbiamo anche cercare altri spazi per compensare il calo delle esportazioni verso degli Stati Uniti”, ha spiegato l’ex presidente di Confindustria. I Paesi Mercosur, ha quindi aggiunto, "non compensano completamente l’export verso gli Usa" ma "dobbiamo diversificare il più possibile i nostri mercati di sbocco. Andare verso un accordo di libero scambio è un’opportunità per le nostre imprese e va fatto anche con altre parti del mondo, come India, Australia e Indonesia, per aprire più mercati possibili. Bisogna fare in modo che il mercato unico europeo, tra i più grandi del mondo, cresca di più con meno barriere interne e burocrazia, in modo che ci possa essere più domanda interna che compensi le esportazioni", ha concluso Marcegaglia.
In collegamento con Adnkronos Emma Marcegaglia ha parlato anche del tema del costo dell'energia elettrica per le aziende. "Il tema dell’energia è fondamentale. C’è un problema molto serio: il costo dell’energia elettrica per le aziende italiane è grande, anche nei confronti delle aziende francesi, tedesche o svedesi. Si è ragionato sul tema ma la verità è che al momento è tutto fermo. L'energy release non è una realtà, il gas release non è una realtà. Penso che nella prossima finanziaria questo tema vada messo a terra assolutamente", ha detto.
"C’è un problema di produzione industriale negativa oramai da due anni, ci sono tanti temi ma il primo è il costo dell’energia. Dobbiamo tornare al nucleare, ci servono scelte a lungo termine e questa è fondamentale”, ha detto ancora l’ex presidente di Confindustria.
"Un altro anno da record per Fiumicino" che supererà "di slancio i 50 milioni di passeggeri quest'anno", con "il picco 180mila passeggeri al giorno". Così l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma Marco Troncone intervistato dall'Adnkronos, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio. "Una crescita non solo quantitativa ma anche qualitativa" perché "crescono i flussi di lungo raggio e intercontinentali, cresce l'Occidente, con oltre il 40% del traffico dal Nord America e in attesa ulteriore crescita dall'Asia", spiega Troncone. "Il traffico da e verso il Nord America segna un aumento del 40% rispetto al 2019 e oggi rappresenta circa il 10% del totale del traffico di Fiumicino", continua nel dettaglio.
Adr punta a portare "le infrastrutture a emissioni zero nell'arco dei prossimi 3-4 anni", ha spiegato Troncone. "Sul rinnovabile - ha detto - abbiamo inaugurato il più grande parco fotovoltaico in un aeroporto in Europa". Sulle operazioni di volo a emissioni zero, aggiunge, "la strada è un po' più lunga, la risposta oggi è Saf, rispetteremo le prime tappe e nel 2025 almeno il 2% del carburante deve essere sostenibile e supereremo questo target a Fiumicino".
Accanto alla sostenibilità anche l'innovazione. Gli aeroporti devono essere anche un grande motore di "innovazione tecnologica. Stiamo puntando tanto su questo con un modello di open innovation che ha attratto oltre 1300 start up a livello globale", spiega ancora l'ad di Adr. "Il nostro focus è soprattutto sull'introduzione sostenibile e ad alto valore aggiunto dell'intelligenza artificiale per l'efficacia operativa, per la sicurezza, per nuovi servizi ai nostri passeggerei e per l'automazione".
"Condividiamo pienamente l'appello" del managing partner e amministratore delegato di The European House - Ambrosetti Valerio De Molli su giovani, "il capitale umano è al centro dei nostri fattori strategici", ha poi aggiunto.
In Adr "solo negli due ultimi anni oltre 1/3 dei nostri ingressi a tempo indeterminato sono under 30, questo nell'ambito della crescita del nostro aeroporto che ha portato a oltre 2mila posti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 10 anni", sottolinea l'ad. "Questo - prosegue - è in linea con la strategia dei nostri azionisti che hanno recentemente lanciato la Fondazione Unhate, ente del terzo settore focalizzato proprio sui giovani under 30".