Zelensky a Cernobbio: "Putin non vuole fermare la guerra, nessuno si fida di lui"

Il presidente ucraino in videoconferenza: "Lavoriamo per fermare la Russia"

Volodymyr Zelensky - (Ipa)
Volodymyr Zelensky - (Ipa)
05 settembre 2025 | 09.26
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Prima di tutto il grazie all'Italia, poi parla subito del piano che l'Ucraina sta preparando per fermare la Russia. "Grazie dell'invito e grazie dell'attenzione che prestate all'Ucraina, al nostro popolo, noi apprezziamo moltissimo il fatto che il popolo italiano supporti il nostro popolo", ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aprendo il suo intervento in videoconferenza a Cernobbio per la 51esima edizione del Forum Ambrosetti, intitolata 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive'.

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Parlando del meeting "molto intenso" della Coalizione dei Volenterosi che si è svolto giovedì a Parigi alla presenza dei Paesi europei e di "Canada, Australia, Nuova Zelanda", Zelensky ha sottolineato il "ruolo molto attivo dell'Italia".

"Anche se la Russia sta cercando di portare avanti questa guerra, stiamo costruendo un sistema di sicurezza: naturalmente non posso condividere tutti i dettagli, ci sono dati sensibili di natura militare, ma ci stiamo preparando a livello terrestre, marittimo e aereo, lavorando con un piano che consentirà di fermare la Russia, farà sì che la Russia abbia meno possibilità di continuare con questa guerra", ha quindi affermato. "Lo strumento principale della Russia è quello di uccidere i civili, ecco perché stiamo lavorando con i nostri partner per migliorare i nostri sistemi di difesa, per impedire alla Russia di attaccare. Questo li costringerà a firmare un accordo di pace".

"Putin non vuole porre fine a questo conflitto, questo è un dato di fatto", ha dichiarato ancora Zelensky, aggiungendo: "Noi conviviamo con questa situazione. Lui voleva questa guerra fin dall'inizio e noi ci siamo difesi. E grazie a tutti i leader e grazie alle vostre nazioni ce l'abbiamo fatta". "Il primo step per concludere una qualunque guerra - ha proseguito il leader ucraino - è il cessate il fuoco, quindi se la pressione aumenterà, non diminuirà, questo forse sarà possibile, e se ci saranno garanzie di sicurezza e sanzioni naturalmente questo lo spingerà nella direzione giusta", ha detto, parlando ancora del leader del Cremlino.

"Nessuno si fida dei russi, ma questa non è tanto una questione di fiducia, dobbiamo porre fine a questa guerra e dobbiamo fare pressione su Putin affinché ponga fine al conflitto", ha aggiunto Zelensky. "Abbiamo bisogno dell'Europa, degli Stati uniti e dei paesi del sud globale. L'Ucraina sarà forte nel momento in cui ci avvicineremo alla pace. Noi siamo naturalmente disposti a qualunque tipo di incontro con Putin, ma non crediamo che Putin sia veramente pronto a porre fine al conflitto. Sono soltanto parole e nessuno si fida delle sue parole". "Vorrei semplicemente - ha concluso - che ci fosse la pace, per i nostri figli, per i nostri bambini. Vogliamo avere le nostre case, il nostro Paese".

"Ci sono 45 Paesi nella Coalizione dei Volenterosi, e 26 di questi Paesi sono pronti a garantire un supporto reale alla sicurezza dell'Ucraina. E questo è un grande cambiamento, una grande svolta, sono paesi forti e l'Italia naturalmente ne fa parte", ha dichiarato ancora, aggiungendo: "Nelle prossime settimane parleremo con i singoli Paesi per capire cosa potranno fare esattamente".

"L'indipendenza energetica dalla Russia è fondamentale per rafforzare le relazioni con gli Stati Uniti", ha affermato ancora Zelensky. Riferendo del collegamento con il presidente americano Donald Trump durante il vertice a Parigi della Coalizione dei Volenterosi, ha affermato che il presidente americano "si aspetta un miglior coordinamento tra l'Europa e gli Stati Uniti, e allo stesso tempo si è mostrato deluso da alcuni paesi europei, in particolare Ungheria e Slovacchia, che continuano a comprare il petrolio russo".

"Questo - ha sottolineato - significa che stanno aiutando a finanziare la macchina da guerra della Russia. Gli Stati Uniti invece vogliono seriamente tagliare i redditi russi provenienti dalle esportazioni di prodotti del settore energetico e questa è la strada giusta da intraprendere. Meno vende petrolio meno potrà spendere per gli armamenti", ha sottolineato, preannunciando che l'Ucraina avrà una riunione con Antonio Costa e con il primo ministro della Slovacchia: "parleremo di questi punti, ed è importante - ha infine aggiunto - che il primo ministro Orban senta i segnali che provengono dagli Stati Uniti direttamente dal presidente Trump".

GLI INTERVENTI AL FORUM AMBROSETTI

Gros-Pietro (Intesa-Sp): "Strada è migliorare qualità posti lavoro"

"Bisogna migliorare la qualità dei posti di lavoro che noi creiamo. Questo è il nostro obiettivo principale". Così Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo a margine del Forum Thea a Cernobbio. "Noi investiamo, abbiamo già investito miliardi nell'intelligenza artificiale, nella digitalizzazione, abbiamo già assunto 3500 persone, ne formiamo delle altre: questo è il nostro obiettivo", ha sottolineato aggiungendo: "Noi vogliamo crescere in quel modo lì e siamo convinti che nell'andare avanti nella digitalizzazione noi siamo in grado di migliorare e allargare le nostre presenze all'estero".

"Penso che il risanamento di una banca è sempre una bella notizia. Anche perché quando una banca va male, alle altre banche tocca salvarla. Ma in questo caso, trattandosi della più antica banca del mondo, come italiano mi fa molto piacere che si sia rimessa in sesto e che quindi abbia queste opportunità", ha detto ancora Gros-Pietro.

"Noi di Intesa Sanpaolo pensiamo che nessuna banca può prosperare se il Paese non prospera e quindi abbiamo sempre seguito una politica molto attenta a tutti gli stakeholder: gli stake holder comprendono i nostri clienti, comprendono le imprese che noi finanziamo, comprendono anche i nostri dipendenti, comprendono il bilancio dello Stato", ha affermato poi.

"Nel primo semestre di quest'anno abbiamo mosso imposte incassate dallo Stato per 3 miliardi e 200 milioni, che comprendono sia le imposte dirette sugli utili, sia quelle che derivano dall'attività bancaria", sottolinea. "Noi continueremo a essere un grande distributore di redditi ai nostri dipendenti e soprattutto allo Stato", ha evidenziato.

"Il 35% dei dividendi che noi paghiamo delle remunerazioni complessive agli azionisti rimangono in Italia perche' si tratta di azionisti italiani, le fondazioni e le famiglie. Naturalmente la maggior parte del capitale e' rappresentato da investitori istituzionali esteri e quindi parte di questi dividendi vanno all'estero e li' bisogna anche comprendere che questi investitori nel distribuire il loro capitale che fra diversi paesi tengono conto della redditività", ha concluso.

Tpl, Costa (Arriva Italia): "Investimenti per 156 mln in prossimi 5 anni"

“Arriva Italia conferma il proprio impegno negli investimenti per la sostenibilità, con particolare attenzione al rinnovo della flotta: entro la fine del 2025, il 100% della flotta sarà costituita da mezzi di classe non inferiore a euro 5 e il 40% dei mezzi sarà 'clean', una quota destinata a crescere costantemente nel prossimo futuro. Questo grazie ad un investimento complessivo per il rinnovo della flotta di 156 milioni di euro nel periodo 2025-2029 (al lordo dei contributi pubblici)''. Lo ha sottolineato a margine dei lavori del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, Angelo Costa, Managing Director di Arriva Italia – tra i primi operatori nel settore del Trasporto Pubblico Locale su gomma, con circa 71 milioni di km di percorrenza annua, 1980 dipendenti e una flotta di 1920 autobus (escludendo Trieste Trasporti e ASF).

''L’Italia resta un mercato strategico per il Gruppo Arriva, che ha tracciato un piano di sviluppo ambizioso con l’obiettivo di raddoppiare la propria presenza nel Paese nei prossimi anni -prosegue Costa-. Un progetto che genererà nuove opportunità per i passeggeri, prospettive di crescita per i dipendenti e valore per l’azienda, sostenendo al tempo stesso la transizione verso servizi pubblici sempre più sostenibili.”

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