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Ucraina, vertice Volenterosi a Parigi. Meloni: "Italia non invierà soldati"

Zelensky : "Passi concreti per garanzie sicurezza, esercito sarà centrale". No di Mosca a truppe straniere in Ucraina

Ucraina, vertice Volenterosi a Parigi. Meloni:
04 settembre 2025 | 09.33
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Dopo il faccia a faccia con il presidente Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky ha partecipato oggi a Parigi alla riunione della coalizione dei Volenterosi a sostegno dell'Ucraina. "Ringrazio tutti per questo lavoro importante, per il sostegno al nostro popolo e per la disponibilità a continuare a stare accanto all'Ucraina e ad aiutarci a proteggere vite", ha dichiarato il presidente ucraino in un post su X al termine del vertice, ringraziando in particolar il presidente Donald Trump: "Vorrei dare un ringraziamento speciale al presidente Trump per tutti i suoi sforzi per porre fine a questa guerra e per la disponibilità dell’America a fornire supporto all’Ucraina da parte sua".

Zelensky ha sottolineato l’importanza di rafforzare la sicurezza del Paese e di aumentare la pressione sulla Russia: "Abbiamo la stessa visione: la Russia sta facendo tutto il possibile per prolungare il processo negoziale e continuare la guerra. Il sostegno all’Ucraina deve essere aumentato e la pressione sulla Russia intensificata". Il leader ucraino ha inoltre confermato che "sono in corso i preparativi per il 19° pacchetto di sanzioni dell’Ue", aggiungendo che "oggi il vertice della Coalizione dei Volenterosi ha visto la partecipazione di leader in presenza e online, oltre 30 Paesi, tutti uniti dallo stesso obiettivo: porre fine a questa guerra con una pace affidabile e una sicurezza a lungo termine".

In conferenza stampa Zelensky ha annunciato che è stato raggiunto oggi un accordo sul quadro generale del piano di garanzie di sicurezza. "L’intenzione è chiara: porre fine a questa guerra il prima possibile e aprire la strada a negoziati diplomatici, garantendo al tempo stesso la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina". Zelensky ha sottolineato che il presidente russo Vladimir Putin "ha finora respinto tutti gli appelli ai negoziati di pace" e che, nonostante ciò, "pensiamo che le sanzioni stiano avendo un impatto, contrariamente a quanto sostiene qualcuno". Ha ribadito che "un esercito ucraino forte è l’elemento centrale delle garanzie di sicurezza" e ha spiegato che i leader stanno definendo i contributi dei singoli Paesi, con "passi concreti" previsti per addestramento, produzione e approvvigionamento di armi, oltre a cooperazione in ambito cibernetico e difesa aerea.

Per Zelensky le linee di produzione di armi europee devono operare "a pieno regime" per sostenere la resistenza ucraina e ha sottolineato che, durante la telefonata con Donald Trump, si è discusso della necessità di aumentare la pressione su Mosca. "Tutti concordano sul fatto che la Russia stia respingendo l’iniziativa di pace", ha affermato Zelensky, ribadendo che un esercito ucraino forte sarà "centrale per qualsiasi garanzia di sicurezza nel periodo post-bellico".

Intanto dagli Stati Uniti arriva il nuovo monito del leader Usa a Putin. "Lui sa bene qual è la mia posizione. Prenderà una decisione, in un senso o nell’altro. Qualunque sia la sua scelta, potremmo esserne felici o infelici, e se saremo infelici, vedrete succedere delle cose", ha dichiarato Trump dallo Studio Ovale, annunciando che parlerà "molto presto" con il numero uno del Cremlino, nel tentativo di trovare una soluzione al conflitto in corso.

Europei pronti a dare garanzie di sicurezza a Kiev

Il summit è stato co-presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro britannico Keir Starmer in collegamento video. Il sostegno americano alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, sponsorizzate dall'Europa per il dopo cessate il fuoco o accordo di pace con la Russia, sarà finalizzato "nei prossimi giorni", ha dichiarato il capo dell'Eliseo, annunciando che "26 paesi hanno firmato per contribuire alla sicurezza dell'Ucraina dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace con la Russia". "Oggi 26 paesi si sono formalmente impegnati – altri non hanno ancora preso posizione – a schierare truppe in Ucraina come 'forza di rassicurazione', o a essere presenti a terra, in mare o in aria", ha dichiarato Macron ai giornalisti dopo un incontro degli alleati di Kiev. Ha aggiunto che "questa forza non mira a dichiarare guerra alla Russia".

"Se la Russia continuerà a respingere concrete discussioni di pace, e questa e una seconda possibile eventualità, considerato il modo in cui si sono comportati negli ultimi mesi a partire da marzo, adotteremo sanzioni aggiuntive assieme agli americani", ha aggiunto Macron. Gli Stati Uniti sono stati "molto chiari" sulla "loro volontà di far parte delle garanzie di sicurezza" per l’Ucraina, dopo un eventuale accordo di pace tra Kiev e Mosca.

Italia, Germania e Polonia fanno parte dei 26 contribuenti all'iniziativa di garanzie do sicurezza per l'Ucraina una volta raggiunta la pace, ha detto il presidente francese interpellato sulla partecipazione in particolare di questi tre paesi, non favorevoli a inviare dei soldati in Ucraina per assicurare la pace a seguito di un cessate il fuoco. "Fanno parte dei 26 contribuenti, ciascuno dei quali ha una sua modalità di intervento". Alcuni "dispiegheranno truppe sul terreno" in Ucraina, altri "resteranno in paesi membri della Nato mettendo a disposizione la propria base".

I dettagli organizzativi della "forza di rassicurazione" che garantirà l'Ucraina una volta raggiunto un accordo, non saranno divulgati, per non "svelarli" alla Russia. "È la nostra linea di difesa, e quella dell'Ucraina", ha sottolineato Macron, aggiungendo che "abbiamo una pianificazione militare; è lì, e non è solo una questione di principio, è una pianificazione solida".

L'obiettivo della forza, ha voluto sottolineare Macron, è quello di "impedire ulteriori aggressioni" da parte della Russia e garantire la "sicurezza duratura" di un Paese che "non ha scelto la guerra". "È la Russia che ha scelto di andare in guerra nel 2022, come ha fatto nel 2008 in Georgia, come ha fatto nel 2014 in Crimea e nel Donbass", ha affermato il presidente francese intervenendo al fianco di Zelensky all'Eliseo.

Meloni: "No invio soldati italiani, ok monitoraggio fuori confini Kiev"

Alla riunione ha partecipato da remoto anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, si legge in una nota di Palazzo Chigi "ha nuovamente illustrato la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all'articolo 5 del Trattato di Washington, quale elemento qualificante della componente politica delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina", viene spiegato. Nel ribadire "l'indisponibilità dell'Italia a inviare soldati in Ucraina, il Presidente Meloni ha confermato l'apertura a supportare un eventuale cessate il fuoco con iniziative di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini", si legge nella stessa nota.

Dopo la 'call' con i Leader dei Paesi Volenterosi, Meloni ha partecipato a un collegamento telefonico con il Presidente degli Usa Donald Trump, "nel quale sono stati condivisi gli esiti della riunione della mattina ed è stato riaffermato il senso di unità nel ribadire l'obiettivo comune di una pace giusta e duratura per l'Ucraina". "Essa può essere solo raggiunta con un approccio che unisca il continuo sostegno all'Ucraina, il perseguimento di una cessazione delle ostilità, il mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e solide e credibili garanzie di sicurezza, da definire in uno spirito di condivisione tra le due sponde dell'Atlantico", conclude la nota.

"Putin non può essere considerato affidabile", ha avvertito l premier britannico Starmer intervenendo al vertice. "Questo è stato ulteriormente sottolineato dagli attacchi indiscriminati a Kiev la scorsa settimana, che hanno causato danni significativi agli edifici del British Council e della delegazione Ue", ha aggiunto, secondo quanto si apprende dal resoconto ufficiale del governo britannico.

Starmer ha inoltre sottolineato che la coalizione "ha un impegno incrollabile nei confronti dell’Ucraina, con il sostegno del presidente Trump", e ha dichiarato ai leader che era chiaro come "ora fosse necessario fare ancora di più per esercitare pressione su Putin e ottenere una cessazione delle ostilità". Il premier britannico ha anche accolto con favore gli annunci di altri membri della coalizione che avrebbero fornito missili a lungo raggio all’Ucraina, "per rafforzare ulteriormente le forniture al Paese".

''L'Unità transatlantica è più necessaria che mai'', le parole del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, costretto a collegarsi in videoconferenza al summit dopo che un guasto al suo aereo lo ha costretto a rientrare a Madrid. Sanchez ha quindi rivolto un appello agli alleati, affinché non facciano concessioni all'aggressore russo.

La reazione di Mosca

Intanto Mosca ha ripetutamente respinto la presenza di truppe Nato come parte di qualsiasi accordo di pace. Il Cremlino ha inoltre respinto le proposte di cessate il fuoco e intensificato gli attacchi contro le città ucraine, mentre l'esercito russo ha recentemente annunciato l'intenzione di sostenere le sue offensive terrestri e la campagna aerea.

La Russia non prenderà in considerazione l'invio di truppe straniere in Ucraina "in nessun formato", ha ribadito intanto oggi il ministero degli Esteri di Mosca in vista dei colloqui a Parigi.

"La Russia non discuterà di un intervento straniero in Ucraina, in qualsiasi forma e in qualsiasi formato, fondamentalmente inaccettabile e che mina qualsiasi tipo di sicurezza", ha affermato la portavoce del ministero Maria Zakharova durante un forum economico nell'estremo oriente della Russia.

Ancora morti in raid, Russia continua l'attacco

Mosca intanto continua ad attaccare. Almeno 11 persone sarebbero infatti rimaste uccise a seguito dei bombardamenti russi avvenuti nella notte nella città di Kramatorsk e nei dintorni, nella regione di Donetsk, vicino alla linea del fronte. Secondo le autorità locali, nove delle vittime si sono registrate negli attacchi di ieri a Kostyantynivka, mentre altre due persone sono morte nei raid notturni. L' Amministrazione regionale di Donetsk ha inoltre comunicato di aver evacuato 314 civili dalle aree colpite.

Due sminatori dell'ong Danish Refugee Council (Drc) sono stati uccisi in un raid aereo russo sull'Ucraina settentrionale, in una zona che era stata precedentemente occupata da Mosca e che le vittime erano impegnate a bonificare. Lo ha scritto su 'X' il governatore regionale di Chernigiv Vyacheslav Chaus. ''I russi hanno deliberatamente preso di mira i lavoratori del Danish Refugee Council impegnati in una missione umanitaria di sminamento. Due persone sono state uccise'', ha detto Chaus.

Le autorità russe hanno quindi annunciato oggi la conquista di un altro centro abitato nella provincia ucraina di Dnipropetrovsk, nell'est del paese. Il Ministero della Difesa russo riporta sul suo account Telegram che le truppe russe "sono avanzate in profondità nelle difese nemiche" e "hanno assunto il controllo della città di Novoselivka".

Le Forze Armate ucraine hanno riconosciuto per la prima volta l'ingresso delle truppe russe in questa provincia la scorsa settimana, dopo che le autorità russe avevano dato notizia della conquista di diverse città nella provincia di Dnipropetrovsk.

Mosca ha inoltre sottolineato che "la liberazione del territorio della Repubblica Popolare di Donetsk nella zona operativa del Gruppo della Forze Orientale è stata pienamente completata", senza fornire informazioni sulla conquista di nuovi territori in quest'area dell'Ucraina.

Due civili ucraini sarebbero quindi morti nella regione orientale di Kharkiv per l'esplosione di un drone russo che stavano cercando di disarmare. A riferirne sono state oggi le autorità regionali, spiegando che i due uomini hanno trovato il drone e lo hanno trasportato in un'abitazione nella città di Kozacha Lopan, a 4 chilometri dal confine con la Russia. L'apparecchio è esploso mentre i due stavano cercando di smontarlo. Altre due persone hanno riportato ferite e ustioni.

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