
"E presto due pagine in inglese. Da ottobre tradotti tutti gli articoli"
Nato ad Acireale ma vive negli Stati Uniti il nuovo editore de ‘La Sicilia’, uno dei tre grandi giornali dell’isola. “Comprato online dagli Usa, mia moglie ancora in clinica”, dice Sal, come gli amici chiamano Salvatore Palella, 37 anni, in una intervista al Corriere della Sera. Prime esperienze nell’azienda paterna di ortofrutta, un impero costruito anche con i Bitcoin a Singapore, inventando i primi monopattini elettrici da noleggiare da un continente all’altro. Adesso editore. Quale spinta? Affari e nostalgia della propria terra? “Insito nella domanda il sospetto su una Sicilia piena di insidie, mafia compresa. Lo faccio perché spero che nessuno ponga più questa domanda fra cent’anni”. Beh, lei andò via dopo un periodo non felice. “La Sicilia non è più quella degli anni Ottanta-Novanta, quando diverse forze oscure diventavano un ostacolo”. Obiettivo? “Spero di diventare un facilitatore dell’isola, anche per aiutare tanti imprenditori locali a scuotersi e per farne arrivare altri da fuori”. Vuole fare il miracolo siciliano stando negli Usa? “Io ci metto la faccia. Ci sono io in prima persona. Ovviamente con la massima libertà dei tecnici o dei giornalisti che devono potere lavorare senza condizionamenti”. E presto due pagine in inglese. Da ottobre tradotti tutti gli articoli. Perché la testata coincide con il “brand Sicilia” da proporre al mondo. Immagino un giornale che potrà anche offrire la terra in cui opera, la Sicilia, proponendo il resort confortevole o l’elicottero per Pantelleria...”.
Camiciola casual, il fisico di un atleta, berrettino da tennista griffato Palella, eccolo a Taormina sulla terrazza del San Domenico con genitori, sorelle, suocera, la bionda moglie Samantha Hoopes, il bebè in braccio, un portamento da modella, passione accantonata da quando Sal la vide a Como, a una sfilata. “Una folgorazione. Adesso mamma a tempo pieno”, spiega compiaciuto davanti agli ospiti raccolti per il battesimo del piccolo e per il compleanno del più grande, 7 anni. A cominciare da consulenti eccellenti per le matriosche di società come Helbiz o Everli. Da Massimo Ponzellini, il banchiere che fondò Nomisma con Prodi, poi presidente Impregilo, a Carlo Gagliardi, presidente senior partner di Deloitte Legal, società di revisione a livello mondiale. Entrambi padrini dei maschietti, come nonni premurosi. Con loro Emanuele Floridi, braccio destro di Lotito, responsabile comunicazione della Lazio. Tutti nel leggendario convento da tempo hotel Four Seasons e set della serie americana White Lotus. Adesso cuore di un inedito reality con un protagonista che, dopo avere acquisito a Catania il quotidiano della famiglia Ciancio, si è presentato a Palermo e Messina per sondare Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud.