Le dichiarazioni dei vertici aziendali in occasione della presentazione del Rapporto High Tech Economy del Centro Economia Digitale al Ministero dell'Economia, con i saluti del ministro Giorgetti
“1 dollaro di valore aggiunto high-tech genera 3,9 dollari di PIL nei Paesi Ue”. È uno dei dati più rilevanti del Rapporto Strategico 2026 del Centro Economia Digitale (Ced) presentato oggi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con i saluti istituzionali del ministro Giancarlo Giorgetti. Lo studio, curato da Rosario Cerra e Francesco Crespi, mostra un effetto moltiplicatore fino a tre volte superiore rispetto ai comparti a bassa tecnologia e un impatto occupazionale significativo: uno shock positivo da 10 miliardi di dollari nel valore aggiunto high-tech crea, nei tre anni successivi, in media 161 mila nuovi posti di lavoro nell’UE. Numeri che sfatano il luogo comune “tech = meno lavoro” e che, per il Ced, collocano l’Italia e l’Europa davanti a un nuovo ciclo competitivo globale basato sull’adozione rapida e pervasiva delle tecnologie di frontiera.
Al rapporto, e ai lavori al Mef, hanno partecipato alcune tra le principali aziende italiane e internazionali. Franco Spicciarello, director public policy e rappresentante legale di Aws Italia, ha dichiarato: "Aws democratizza l’accesso alle tecnologie avanzate permettendo alle organizzazioni di ogni dimensione di innovare senza vincoli di scala o investimenti iniziali proibitivi. Attraverso oltre 130 servizi dalla Regione Milano, forniamo gli strumenti necessari per accelerare la trasformazione digitale delle imprese italiane".
Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia, ha sottolineato: "È fondamentale riuscire a cogliere le enormi potenzialità offerte dall’economia hi-tech. Sono necessari investimenti in infrastrutture tecnologiche che possano da un lato sostenere l’impatto dell’AI, e allo stesso tempo assicurare quei requisiti fondamentali per poter crescere, ossia resilienza, sovranità e sicurezza. Gli impatti positivi prodotti dall’economia hi-tech sono tangibili: crescita economica, produttività e qualità in ambito pubblico e privato, competitività delle imprese".
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, punta su "tecnologie proprietarie avanzate, insourcing di competenze specializzate e un approccio ecosistemico sono le priorità della strategia industriale di Eni, che genera valore di lungo termine nella transizione energetica e stimola la crescita di filiere d’eccellenza nella High-Tech Economy".
Massimo Sarmi, presidente e amministratore delegato di FiberCop: "Nel contesto della High Tech Economy, l’Italia è chiamata a compiere scelte strategiche per mantenere e rafforzare la propria competitività a livello globale. In questo scenario in continua evoluzione, le infrastrutture digitali rappresentano una leva fondamentale: costituiscono l’architrave su cui si sviluppano tutte le applicazioni innovative, dall’intelligenza artificiale al cloud computing, dall’Internet delle cose all’edge computing. La rete è la piattaforma abilitante del futuro digitale del Paese. FiberCop, con la capillarità della sua infrastruttura, agisce come architetto silenzioso della trasformazione digitale, contribuendo a rendere l’Italia un paese più moderno, efficiente e tecnologico".
Diego Ciulli, head of government affairs and public policy di Google Italia, ammette che "la transizione verso un'economia basata sull'IA non è priva di sfide. Innanzitutto, dobbiamo abilitare un ecosistema di innovatori. Guidare l'adozione è la chiave per garantire che i benefici siano diffusi. E poi è necessario uno sforzo verso la semplificazione normativa che promuova l’innovazione tecnologica. Accogliamo con favore gli sforzi di semplificazione recentemente avanzati dall'UE, ma devono essere significativi".
Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Fs Italiane, sulla centralità della tecnologia, "applicata alla costruzione di una mobilità sempre più integrata e sostenibile, gioca un ruolo fondamentale. Prevediamo di investire 20 miliardi di euro nell'arco dei prossimi dieci anni dedicati proprio a questa voce. L’obiettivo è vincere l’importante sfida che ci vede protagonisti nell’accompagnare una crescita del Paese economica ma anche sociale".
Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hpe Italia, ha osservato: "L’economia high-tech è il motore della trasformazione digitale e della competitività del Paese. In HPE investiamo ogni giorno in innovazione, talento e tecnologie strategiche per accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni verso una crescita sostenibile e di lungo periodo. L’Italia ha tutte le risorse per essere protagonista di questa nuova rivoluzione tecnologica".
Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Microsoft Italia: "Nell’era dell’intelligenza artificiale, ogni organizzazione ha l’opportunità di diventare un’azienda tecnologica, facendo leva sull’innovazione per crescere in scenari globali sfidanti. L’Italia dispone di tutte le risorse per essere protagonista dell’economia digitale, grazie al suo patrimonio culturale, alla capacità manifatturiera e allo spirito imprenditoriale. Microsoft accompagna da oltre 40 anni le aziende italiane in questa evoluzione con risorse e competenze, sostenendo un nuovo modo di fare impresa, più innovativo, sostenibile e competitivo".
Giuseppe Gola, amministratore delegato e direttore generale di Open Fiber: "Open Fiber contribuisce allo sviluppo dell’economia Hi-Tech non solo perché sta realizzando le autostrade digitali del Paese, ma anche attraverso lo sviluppo di progetti ad alto impatto come gli edge data center e l’edge cloud computing. Decisive saranno in tal senso le future politiche pubbliche, a partire dal Digital Network Act, con l’avvio di un percorso condiviso per lo spegnimento delle reti in rame e la piena adozione delle reti in fibra ottica Ftth".
Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna: "Le reti di trasmissione sono un’infrastruttura abilitante della High-Tech Economy, poiché consentono l'elettrificazione dei consumi e l’integrazione delle fonti rinnovabili. In questo contesto, Terna svolge un ruolo fondamentale: garantire che la rete abiliti la trasformazione energetica e digitale in modo sicuro, resiliente e sostenibile".