
Le elezioni tedesche hanno visto due vincitori, ma solo uno governerà: Friedrich Merz, 69 anni, leader della CDU-CSU, che con il 28,5% guiderà probabilmente il prossimo governo. L’altro grande vincitore è Alice Weidel di AfD, che ha superato il 20%, diventando la seconda forza politica del Paese, ma resterà esclusa da qualsiasi coalizione a causa della sua vicinanza a posizioni di estrema destra. Tra gli sconfitti spicca Olaf Scholz, cancelliere uscente, con la SPD crollata al 16,5%. Male anche i Verdi (11,7%) e i Liberali, che restano fuori dal Parlamento, così come il partito di Sahra Wagenknecht. La sinistra radicale della Linke, invece, è riuscita a superare l'8%. Il Parlamento tedesco sarà composto da cinque partiti, facilitando una "Grosse Koalition" tra CDU-CSU e SPD, con un netto predominio dei cristiano-democratici. Merz ha dichiarato di voler rafforzare rapidamente l’Europa e ridurre la dipendenza dagli USA in materia di difesa, considerando una cooperazione più stretta con Francia, Polonia, Italia e Spagna. Anche sul piano economico potrebbe mostrare apertura, valutando una revisione delle rigide regole di bilancio tedesche e un possibile fondo europeo per la difesa. L’elezione di Merz segna un cambio di rotta per la Germania, che potrebbe assumere un ruolo più deciso in Europa. Per il Premier Giorgia Meloni, la sua nomina potrebbe rappresentare un'opportunità, dato un maggiore allineamento su temi come l’immigrazione.