
La nuova Commissione Ue guidata da Ursula Von der Leyen, e con Raffaele Fitto Vicepresidente esecutivo, ha ottenuto il via libera dal Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo. Significativi sono anche i numeri con cui si è espresso il voto. Con 370 sì, 282 no e 36 astensioni la squadra dell’esecutivo europeo in percentuale ha ottenuto il 51,39% dei 720 componenti del Parlamento europeo. Sui votanti, 688, ha ottenuto il 53,78%. Nel complesso si tratta dell'approvazione con la percentuale più bassa da quando il Parlamento si pronuncia sulla formazione della Commissione. Si conferma, e anzi diventa ancora più marcata, la diversa geometria del consenso rispetto alle dinamiche nazionali. Le delegazioni di Fratelli d'Italia, Partito democratico e Forza Italia hanno votato a favore; Movimento 5 stelle, Lega e Alleanza verdi sinistra hanno votato contro il collegio dei commissari. L’ultimo atto, il 27 novembre, è arrivato dopo settimane di tensione e il rischio concreto che si arrivasse a una vera e propria crisi politica nella maggioranza uscita dalle elezioni europee. In particolare, è stato l’accordo sulle vicepresidenze di Raffaele Fitto e della spagnola Teresa Ribera a chiudere una battaglia fatta di veti incrociati tra i Popolari e i Socialisti europei, i partiti che pesano di più. Lo stallo che ha bloccato a lungo la nascita della nuova Commissione resta però un segnale di debolezza per la politica europea, che lascia scorie difficili da smaltire, con i voti del Parlamento che resteranno legati a maggioranze variabili e nuove trattative serrate. Anche sul piano interno, il confronto è stato serrato visto il peso del Partito Democratico all’interno del Pse e vista la collocazione diversa dei partiti che compongono la maggioranza che sostiene Giorgia Meloni, FdI, Lega e Forza Italia.