Droni Kiev colpiscono piattaforma petrolifera russa nel Mar Caspio
Nuovi attacchi incrociati tra Russia e Ucraina, mentre continua lo sforzo diplomatico per porre fine alla guerra. Secondo quanto riportato da diversi media, Steve Witkoff e Jared Kushner incontreranno oggi la delegazione dei russi, di cui fa parte Kirill Dmitriev, dopo aver discusso ieri del piano di pace per l'Ucraina con gli inviati di Kiev, Londra, Berlino e Parigi.
Inoltre ai colloqui di oggi a Miami ci sarà anche il segretario di Stato americano Marco Rubio tra i negoziatori statunitensi e quelli russi sul piano di pace per l'Ucraina. Lo ha riferito la Reuters, rilanciata da Rbc Ukraine. Per Mosca ci sarà Kirill Dmitriev, a capo del fondo sovrano russo, mentre per gli americani l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, e il genero di Donald Trump, Jared Kushner.
Un attacco russo con missili balistici ha colpito nella notte del 20 dicembre 2025 le infrastrutture portuali dell’oblast di Odessa, nel sud dell’Ucraina, causando almeno otto morti e 27 feriti. Lo ha reso noto il Servizio statale di emergenza ucraino - citato dal Kyiv Independent - precisando che alcune delle vittime si trovavano a bordo di un autobus finito nell’epicentro dell’esplosione.
Secondo le autorità locali, il raid ha provocato anche un incendio tra i camion in sosta nell’area portuale e ha danneggiato veicoli nelle vicinanze. Il governatore dell’oblast, Oleh Kiper, ha parlato di un attacco "massiccio" condotto con missili balistici. L’aeronautica ucraina aveva lanciato un allarme per una minaccia missilistica intorno alle 21 ora locale, pochi minuti prima che venissero segnalate esplosioni.
Le infrastrutture portuali di Odessa sono un obiettivo ricorrente degli attacchi russi, che nelle ultime settimane hanno causato blackout prolungati e interruzioni dei servizi idrici. Solo la notte precedente, un raid con droni aveva colpito infrastrutture di trasporto nella regione, danneggiando un ponte sull’autostrada M15 verso la Romania e costringendo la Moldavia a chiudere temporaneamente alcuni valichi di frontiera.
Droni ucraini a lungo raggio hanno colpito una quarta piattaforma petrolifera russa nel Mar Caspio dall’inizio del mese, segnando un’ulteriore escalation della campagna di Kiev contro il settore energetico di Mosca. Fonti della sicurezza ucraine, citate da Euromaidan Press, hanno confermato che l’ultimo attacco ha preso di mira infrastrutture riconducibili al gruppo Lukoil, costringendo alla sospensione delle attività sull’impianto.
In precedenza, altri raid avevano già danneggiato piattaforme nei giacimenti di Filanovsky e Korchagin, interrompendo la produzione in diversi pozzi. Il Mar Caspio si trova a circa 900 chilometri dall’Ucraina, ma il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha spiegato che queste operazioni rientrano in una strategia più ampia volta a ridurre le entrate petrolifere e del gas della Russia, considerate una fonte chiave di finanziamento dello sforzo bellico. Le autorità russe e Lukoil non hanno fornito dettagli sull’entità dei danni, ma secondo indiscrezioni la produzione sarebbe stata sospesa in più siti offshore.
Due caccia russi Su-27 sono stati colpiti e distrutti da droni a lungo raggio del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) presso la base aerea militare di Belbek, in Crimea. Lo ha reso noto lo stesso Sbu su Telegram, citato da Ukrinform. Uno dei velivoli si trovava su una via di rullaggio con carico bellico completo ed era pronto per una missione operativa.
Secondo le stime ucraine, il valore complessivo dei due aerei distrutti ammonta a circa 60 milioni di euro. Nell'attacco è stata inoltre colpita la torre di controllo del traffico aereo della base, un danno che potrebbe compromettere l'organizzazione e il coordinamento dei voli militari nello scalo.
Il premier ungherese Viktor Orban ha messo in dubbio l’origine della guerra in Ucraina, affermando che "non è chiaro chi abbia attaccato chi". Le sue parole arrivano all’indomani delle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin nella conferenza di fine anno, in cui ha accusato Kiev di aver "iniziato la guerra nell’est dell’Ucraina" nel 2022, impedendo "alla popolazione di quella parte del Paese di scegliere liberamente il proprio stile di vita".
"Si giustifica l’aiuto dicendo che l’Ucraina è un piccolo Paese aggredito. Certo, non è poi così piccolo – ha detto Orban a margine del Consiglio europeo – e non è nemmeno chiaro chi abbia attaccato chi. In ogni caso, è un Paese che è stato sottoposto a violenza". Le dichiarazioni giungono dopo l’accordo dei leader dell’Unione europea su un piano di indebitamento congiunto da 90 miliardi di euro per fornire assistenza finanziaria a Kiev, iniziativa alla quale Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno scelto di non aderire.
Orban ha inoltre riferito di aver ricevuto un avvertimento da Putin in merito a possibili ritorsioni qualora l’Ue decidesse di utilizzare gli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina. "Ci sarà una risposta forte, utilizzando tutti gli strumenti del diritto internazionale, e terranno conto della posizione di ogni singolo Stato membro dell’Unione", avrebbe detto il presidente russo. "Così noi ungheresi ci siamo protetti", ha concluso il premier magiaro.
Vladimir Putin gonfia sempre di più i risultati delle forze russe al fronte, spingendosi oltre le dichiarazioni del ministro della Difesa Andrei Belousov e del capo di stato maggiore e comandante dell'operazione in Ucraina, Valery Gerasimov - la conquista di Siversk, nel Donetsk e Vovchansk nel Kharkiv, il 50 per cento di Lyman nel Donetsk e di Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia, e pià della metà di Kostyantynivka nel Donetsk. Ma puntualmente gli analisti e perfino i blogger militari russi, smentiscono al centimetro. La presenza russa, anche solo con piccoli gruppi di incursori, è confermata solo nel 7,3 per cento di Luliaipole e nel 2,9 per cento di Lyman. L'11 per cento di Kostyantynivka, secondo gli analisti indipendenti russi. I militari di Mosca faticano a respingere gli ucraini fuori dal sud di Vovchansk, secondo il blogger militare ucraino, Kostyantyn Mashovets.