
Era stato condannato a 19 anni in primo grado per riciclaggio denaro. Tajani: "È stato assolto dalle accuse"
Libero Carlo D'Attanasio, in carcere da anni in Papua Nuova Guinea. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Sono stato informato questa notte dal sottosegretario Giorgio Silli in missione nella regione e dall’ambasciatore Paolo Crudele che la Corte d’Appello della Papua Nuova Guinea ha assolto il connazionale Carlo D’Attanasio, disponendo la sua liberazione".
La Farnesina ha seguito con attenzione il caso del nostro connazionale, che era stato condannato in primo grado a una pena detentiva di diciannove anni per riciclaggio di denaro e attualmente è ricoverato in ospedale nella capitale Port Moresby per una grave patologia. Ora, spiega l'avvocato all'Adnkronos, è tempo di pianificare un rientro in Italia dove "potrà essere seguito adeguatamente dal punto di vista sanitario” dal momento che D’Attanasio versa in gravissime condizioni di salute oncologiche.
"Finisce un incubo durato cinque anni”, dice all'Adnkronos il suo difensore, l’avvocato Mario Antinucci di Roma. "La Corte Suprema - prosegue - ha assolto Carlo D’Attanasio da ogni accusa e ha ordinato la sua immediata liberazione. La decisione pone fine a una vicenda giudiziaria durissima, nel corso della quale il mio assistito ha affrontato condizioni di salute estreme, aggravate dalla detenzione in un contesto lontano e difficile”.
D’Attanasio versa in gravissime condizioni di salute oncologiche, come ha spiegato l’avvocato: “È affetto da un tumore al colon al quarto stadio con metastasi progressive. Le sue condizioni sono critiche. La liberazione non può certo migliorare il quadro clinico, ma almeno consente ora di pianificare un rientro in Italia dove potrà essere seguito adeguatamente dal punto di vista sanitario”. Secondo quanto riferito, il ritorno in Italia non sarà immediato: “Ci vorranno almeno dieci giorni per il disbrigo delle formalità burocratiche”, spiega Antinucci, precisando che sono in corso interlocuzioni per organizzare il volo di rientro da Port Moresby, via Singapore, con il supporto delle autorità consolari. "Siamo pronti ad andare a Singapore ad attenderlo".
In una nota Antinucci ha parlato di "una pagina storica della giustizia penale internazionale per la difese dei Diritti Umani in quanto il collegio presieduto dal Giudice Cannings, notoriamente garantista, ha ripristinato la legalità di un caso giudiziario nel quale sono state violate le fondamentali regole del giusto processo di un cittadino italiano processato, condannato in assenza di prove e ristretto in carcere per oltre 4 anni in un Paese privo di accordi bilaterali con l’Italia, sebbene in gravissime condizioni di salute". Il coraggio e l’onestà di D’Attanasio, che non ha mai cessato di proclamarsi innocente ed estraneo ai fatti, la determinazione e il prestigio del collegio difensivo, unitamente al quotidiano sostegno del dottor Reginaldo Melis, il noto imprenditore della Nuova Papua Guinea al fianco del connazionale e della sua famiglia, hanno reso possibile una storica vittoria sul terreno della difesa dei Diritti Umani di un uomo innocente che farà presto ritorno in Italia per essere curato a Roma nelle strutture sanitarie specializzate per la patologia oncologica che affligge D’Attanasio da oltre 2 anni. Confidiamo – prosegue l’avvocato Antinucci nella nota – che questo caso giudiziario, proprio in ragione del clamore mediatico giudiziario suscitato nell’isola dalla sovraesposizione di importanti politici, del vice primo ministro e dello stesso capo della polizia, possa aprire una nuova pagina dei rapporti bilaterali tra l’Italia e la lontana Nuova Papaua Guinea nel segno della giustizia e del rispetto dei Diritti Umani".