
Il raid nel quartiere di Shujaya nel nord della città di Gaza. Germania lancia aiuti umanitari. Trump: "Lavoro a un piano per dar da mangiare a popolazione della Striscia"
Cinque morti e 20 feriti. E' il bilancio di un attacco israeliano nel quartiere di Shujaya nel nord della città di Gaza. Lo riporta al Jazeera, citando l'agenzia di Protezione civile di Gaza. Secondo l'emittente, le vittime si aggiungono alle almeno 24 persone uccise oggi, venerdì 1 agosto, dai raid dell'Idf nell'enclave.
Il presidente americano Donald Trump sta lavorando a un piano per ''dar da mangiare'' alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo ha detto lui stesso in un colloquio telefonico con il giornalista di Axios Barak Ravid. "Vogliamo aiutare le persone. Vogliamo aiutarle a vivere. Vogliamo dare da mangiare alle persone. E' qualcosa che avrebbe dovuto accadere molto tempo fa", ha detto Trump, secondo quanto si legge sul sito di Axios. Dicendosi preoccupato per le notizie che provengono dalla Striscia di Gaza e che parlano di 'carestia', Trump ha poi accusato Hamas di rubare gli aiuti che sono entrati nell'enclave palestinese per, poi, rivenderli.
L'inviato della Casa Bianca in Medioriente, Steve Witkoff, ha detto Trump, ''sta facendo un ottimo lavoro''. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante un colloquio telefonico con il giornalista di Axios Barak Ravid. Trump ha quindi precisato di non aver ancora ricevuto informazioni da Witkoff, che oggi ha visitato i centri di distribuzione di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese, insieme all'ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee. Trump non ha voluto fornire dettagli sul piano di aiuti a cui sta lavorando e, sottolinea Axios, non è chiaro se prevederà un maggiore sostegno alla Ghf o ad altri meccanismi di assistenza alla popolazione palestinese.
Le forze armate tedesche hanno lanciato aiuti umanitari su Gaza. I primi due voli della Luftwaffe hanno trasportato quasi 14 tonnellate di rifornimenti, ha confermato il ministero della Difesa tedesco. Il ministro Boris Pistorius ha dichiarato: "I voli possono dare solo un piccolo contributo per fornire alle persone colpite sul campo i beni di prima necessità". E ha espresso la speranza che Israele garantisca una consegna più completa di aiuti umanitari all'enclave assediata. Ieri anche la Francia aveva paracadutato aiuti, lanciando 40 tonnellate di beni nella Striscia di Gaza, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Gli aiuti sono stati lanciati da aerei partiti dalla Giordania. "Dobbiamo inondare la Striscia di Gaza di cibo, acqua e medicine", ha dichiarato Barrot, aggiungendo che gli attuali aiuti di emergenza sono chiaramente insufficienti.
''I lanci aerei sono almeno 100 volte più costosi dei camion. I camion trasportano il doppio degli aiuti degli aerei. Se c'è la volontà politica di consentire i lanci aerei, che sono altamente costosi, insufficienti e inefficienti, dovrebbe esserci un'analoga volontà politica di aprire i valichi stradali'' ha scritto su 'X' Philippe Lazzarini, il commissario generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. ''Mentre la popolazione di Gaza muore di fame, l'unico modo per rispondere alla carestia è inondare Gaza di aiuti'', ha aggiunto Lazzarini.
Definendo l'Unrwa come ''la più grande agenzia delle Nazioni Unite sul campo'' a Gaza, Lazzarini ha spiegato che ci sono ''seimila camion carichi di aiuti bloccati fuori Gaza in attesa del via libera per entrare''. Lazzarini ha ricordato che ''l'Onu, insieme all'Unrwa e ai suoi partner, è riuscita a far arrivare dai 500 ai 600 camion al giorno durante il cessate il fuoco di inizio anno. Gli aiuti hanno raggiunto l'intera popolazione di Gaza in sicurezza e dignità''. E in questo modo si è riusciti a ''invertire la crescente carestia senza alcun dirottamento degli aiuti. Non c'è alternativa alla risposta coordinata delle Nazioni Unite con l'Unrwa, poiché la spina dorsale aveva fornito risultati simili''.