
Il Bundestag ha eletto Friedrich Merz come cancelliere della Germania, dopo che questi aveva perso al primo turno di votazione solo qualche ora prima. "Certamente non è un buon inizio", commenta a caldo Silke Schmitt, direttrice della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano, parlando all'Adnkronos dello choc che ha pervaso gli addetti ai lavori dopo la prima votazione, un unicum nella storia tedesca. "Forse è solo un inciampo iniziale, che nessuno prevedeva perché la sua conferma era scontata. Forse è un colpo di avvertimento su cui lavorare nelle prossime settimane. A ogni modo ora c’è da andare avanti", aggiunge, sottolineando che è arrivato "un via libera per un buon lavoro di questa coalizione: il contenuto del patto di governo e la base politica ci sono".
Merz è stato confermato con 325 voti a favore, sorpassando il limite minimo di 318 per una maggioranza assoluta e al netto di una coalizione (tra Cdu/Csu e Spd) che ne conta 328. Di fatto l'elezione del cancelliere è stata resa possibile anche grazie ai parlamentari di altri partiti come i Verdi o la sinistra di Die Linke. Per poter votare oggi, anche l'opposizione ha dovuto appoggiare una "deroga alla scadenza", e nel farlo il portavoce di Die Linke ha definito la propria forza politica "il vero Brandmauer (muro di fuoco, ndr) contro l'AfD", ossia l'accordo politico per un cordone sanitario in grado di tenere l'estrema destra lontana dal potere.
Nel provare a spiegare cosa abbia portato al fallimento della prima votazione, molti hanno puntato il dito contro la personalità divisiva del nuovo cancelliere. "Che il candidato Merz fosse una persona anche scomoda si sapeva prima. Esprimerlo proprio in questa votazione? Lo trovo strano", riflette Schmitt, che evidenzia come probabile causa il grande malcontento a livello personale di chi, all'interno della coalizione e soprattutto all'interno della Spd, non ha ottenuto i ruoli a cui ambiva. Non che sia impossibile il "fuoco amico" da parte dei deputati della Cdu/Csu, aggiunge.
"Ogni partito è fatto di correnti; sicuramente ne esiste una scontenta del fatto che lui abbia lavorato con i voti dell'AfD per il decreto sull'immigrazione" lo scorso gennaio, sottolinea la direttrice della fondazione bavarese. "Altri ultra-conservatori sono sicuramente scontenti a causa del freno al debito", la promessa mancata di Merz di rispettare il tetto alla spesa pubblica, sacrificata dopo la sua vittoria alle elezioni; "anche questo è uno sviluppo epocale per la Germania".
A ogni modo, conclude Schmitt, non andò perfettamente liscia nemmeno l'elezione del al leggendario cancelliere Konrad Adenauer, che nel 1949 passò con i voti strettamente necessari per ottenere la maggioranza (202) e comunque solamente perché il Bundestag decise di trascurare un errore formale, ammettendo le schede con scritto il cognome del candidato invece di un semplice "sì" o "no", come volevano le regole.