Ucraina-Russia, oggi l'incontro Trump-Zelensky. "Pieno sostegno" a Kiev da leader Ue

Il presidente ucraino in Florida: il faccia a faccia alle 19 ora italiana a Mar-a-Lago. Ieri la videocall con i leader europei. Meloni: "Unità di vedute tra Europa, Kiev e Usa necessaria per stop a guerra". Lavrov: "Risposta schiacciante se Europa ci attacca"

Ucraina-Russia, oggi l'incontro Trump-Zelensky.
28 dicembre 2025 | 07.51
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E' previsto per oggi, domenica 28 dicembre, l'atteso faccia a faccia tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per provare a porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. L'incontro si terrà alle 19 ora italiana, le 13 in Florida, ha reso noto la Casa Bianca, che ha diffuso l'agenda odierna di Trump. Sul tavolo, a Mar-a-Lago, il piano in 20 punti che dovrebbe costituire la base del dialogo anche con Vladimir Putin.

I nodi da sciogliere

Il piano è ancora provvisorio. Eloquente, in tal senso, le dichiarazioni che Trump ha rilasciato a Politico nella giornata di venerdì: "Senza la mia approvazione, Zelensky non ha nulla". Il presidente ucraino, alla vigilia del meeting, ha dichiarato che le bozze fondamentali relative a un quadro di pace e alle garanzie di sicurezza sono in fase avanzata di definizione.

E ha aggiunto che l'incontro si concentrerà su delicate questioni territoriali, inclusa la regione orientale del Donbass e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Le concessioni territoriali rappresentano l'ostacolo più significativo nei negoziati in corso. Zelensky cercherà di rinegoziare la proposta Usa che imporrebbe alle forze ucraine un ritiro completo dal Donbass. Kiev auspica un congelamento dei combattimenti lungo le attuali linee del fronte, mentre Mosca persegue il pieno controllo del Donbass, pur controllando solo il 70% dell'oblast del Donetsk.

Gli Stati Uniti hanno avanzato una proposta di compromesso che prevede una zona economica libera qualora l'Ucraina rinunci all'area. Zelensky ha ribadito che qualsiasi decisione che implichi un compromesso territoriale dovrebbe ricevere l'approvazione del popolo ucraino, potenzialmente attraverso un referendum. La Russia, a oggi, non ha segnalato pubblicamente quali proposte potrebbe accettare. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Mosca non intende commentare i documenti statunitensi, sostenendo che le dichiarazioni pubbliche potrebbero compromettere i negoziati.

Putin tira dritto

Putin, intanto, tira dritto. Mosca continua a colpire l'Ucraina con raid massicci, che non risparmiano obiettivi civili. Il presidente russo, in mimetica durante la vista ad un centro di comando, ha rivendicato nuovi progressi delle sue truppe in diverse aree dell'Ucraina. In particolare, Putin ha sottolineato la liberazione della città di Hulyaypole nella regione di Zaporizhzhia e di una serie di centri nel Donetsk: Dimitrov, Rodinskoe, Myrnograd.

Non è casuale che tali successi, smentiti dallo stato maggiore ucraino, siano stati evidenziati alla vigilia dell'incontro Trump-Zelensky. Mosca alza ulteriormente la posta e punta il dito contro Kiev: l'Ucraina, secondo Putin, non starebbe lavorando per porre fine al conflitto in maniera pacifica. "Se le autorità di Kiev non desiderano risolvere la questione in modo pacifico, risolveremo tutti i compiti dinanzi a noi durante l'operazione militare speciale con la forza delle armi", ha detto il leader del Cremlino, prospettando un epilogo della guerra dettata dalle operazioni sul terreno.

La videocall Zelensky-leader Ue

Prima di recarsi in Florida, Zelensky ha tenuto una videochiamata con i leader Ue che ancora una volta hanno assicurato "pieno sostegno a Kiev".

Con gli alleati europei e non solo del 'gruppo di Berlino', Zelensky ha discusso i documenti chiave che saranno al centro dei suoi colloqui di oggi con Trump, incentrati sulle questioni di sicurezza e su temi economici, e ha presentato loro "un programma per i prossimi giorni, settimane, di riunioni". I partner europei hanno detto che ci avrebbero pensato e che ci lavoreranno, ha aggiunto Zelensky. "Gli europei ancora non conoscono tutti i dettagli. Non possono ancora sapere tutto. Abbiamo discusso dei 20 punti, inclusa la nostra posizione su questioni territoriali, sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia e questioni finanziarie. Per noi ora è più semplice", ha spiegato.

"Come abbiamo detto, il 90% dei nostri 20 punti sono già finalizzati, perché abbiamo soluzioni. Ad alcuni possono piacere, ad altri no", ha aggiunto, precisando comunque che Kiev riceverà il finanziamento varato dall'Ue di 100 miliardi di dollari. Le garanzie di sicurezza di cui Kiev ha bisogno dovranno essere fornite dagli Usa e dagli Europei, ha spiegato Zelensky. "Sono necessarie posizioni forti sia al fronte che in diplomazia per impedire a Putin di manipolare ed eludere una vera e giusta fine della guerra. Il mondo ha abbastanza forza per garantire sicurezza e pace", ha scritto inoltre su X.

E' importante "mai come in questo momento, mantenere l’unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Stati Uniti per porre fine a quasi quattro anni di conflitto", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha partecipato alla call.

Lavrov: "Risposta schiacciante se Europa ci attacca"

"Ai politici europei meno avveduti, ai quali spero venga mostrata questa intervista, ripeto ancora una volta: non c'è motivo di temere che la Russia attacchi qualcuno", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un'intervista all'agenzia di stampa Tass.

Allo stesso tempo Lavrov ha sottolineato che "se qualcuno decidesse di attaccare la Russia, la risposta sarebbe schiacciante". Il capo della diplomazia russa ha quindi ricordato che "il presidente Vladimir Putin ne ha parlato pubblicamente in numerose occasioni".

Lavrov ricorda che le truppe europee della Coalizione dei Volenterosi, qualora dovessero essere dispiegate in Ucraina, sarebbero un obiettivo legittimo per le forze armate russe. "Le ambizioni dei politici europei li accecano letteralmente: non solo non si preoccupano degli ucraini, ma sembrano non preoccuparsi neppure della propria popolazione. Come si spiega, altrimenti, il dibattito in corso in Europa sull'invio di contingenti militari in Ucraina sotto forma di una 'Coalizione dei Volenterosi'? Lo abbiamo già affermato cento volte: in tal caso diventerebbero un obiettivo legittimo per le nostre forze armate", ha osservato Lavrov.

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