
Il presidente americano apprezza le parole del leader russo e ringrazia
Donald Trump non vince il premio Nobel per la Pace 2025, assegnato alla venezuelana Maria Corina Machado, ma riceve il voto 'postumo' di Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu. In vista del 2026, inoltre, dall'Italia arriva già il sostegno della Lega.
Dopo la decisione del Comitato che assegna il premio alla politica venezuelana, punto di riferimento dell'opposizione al regime di Nicolas Maduro, arrivano le parole di Vladimir Putin. "Ci sono stati casi in cui il comitato ha assegnato il Premio Nobel per la Pace a persone che non hanno fatto nulla per la pace. A mio avviso, queste decisioni hanno arrecato un danno enorme al prestigio di questo premio", dice il presidente russo.
In un momento in cui le relazioni tra Russia e Stati Uniti apparentemente non vivono un gran momento, vista la possibile fornitura americana di missili Tomahawk all'Ucraina, Putin lancia un messaggio distensivo verso Washington e verso la Casa Bianca: "Non spetta a me giudicare se l'attuale presidente degli Stati Uniti meriti il Premio Nobel per la pace, non lo so. Ma sta davvero facendo molto per risolvere crisi complesse che durano anni, persino decenni". Trump incassa le parole del leader del Cremlino e apprezza: "Grazie presidente Putin!", scrive il presidente americano.
Meno sorprendente la solidarietà espressa a Trump dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Il Comitato per il Nobel parla di pace, il presidente Donald Trump la rende possibile. I fatti parlano da soli. Il presidente Trump" merita il Premio, si legge in un post su X dell'ufficio del premier, che attende l'arrivo del presidente americano in Israele dopo l'accordo che ha posto fine alla guerra a Gaza e aperto uno spiraglio per una prospettiva di pace. Il profilo istituzionale, inoltre,rilancia il post con cui Steve Cheung, portavoce della Casa Bianca, accusa il Comitato per il Nobel di "aver dimostrato che antepongono la politica alla pace".
In Italia, si segnala l'iniziativa della Lega, che deposita una mozione prima alla Camera e poi al Senato per "sostenere la candidatura del Presidente Donald J. Trump al Premio Nobel per la Pace 2026, quale riconoscimento del suo ruolo di mediazione e del contributo alla pacificazione in Medio Oriente, condizionando tale sostegno al concreto svolgimento e alla realizzazione del piano di pace per Gaza".