Ucraina, mentre Trump riflette su sanzioni a flotta fantasma cala il traffico sulle petroliere illegali

'impiego di queste petroliere per export greggio russo è diminuito dall'83 per cento di gennaio al 59 per cento di giugno'

Ucraina, mentre Trump riflette su sanzioni a flotta fantasma cala il traffico sulle petroliere illegali
07 agosto 2025 | 17.04
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L'impiego delle navi della cosiddetta 'flotta fantasma' usate per aggirare i vincoli sul prezzo del petrolio russo è crollato nei mesi scorsi, emerge dai dati analizzati dal Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea) nel paper "June 2025 - Monthly analisys of Russian fossil fuel exports and sanctions" pubblicato di recente, dopo l'introduzione di sanzioni conto queste navi da parte dell'Unione europea, nel quadro del suo 18esimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca, mentre il Presidente americano Donald Trump venerdì potrebbe annunciare misure contro la Flotta, malgrado il vertice in vista con Vladimir Putin.

A giugno le esportazioni via mare di petrolio russo, pari a 24,8 milioni di tonnellate, sono calate del cinque per cento rispetto al mese precedente. Il 56 per cento di questo export è avvenuto su petroliere di Paesi G7+, con un aumento del sei per cento rispetto a maggio, con una quota di petrolio trattata molto più significativa rispetto a gennaio, quando era del 36 per cento. Andamento simile per le esportazioni di petrolio greggio russo, con un aumento del ruolo di petroliere 'regolari' dal 17 per cento del gennaio al 41 per cento di giugno. L'impiego delle navi fantasma è sceso dall'83 per cento dei gennaio al 59 per cento dei giugno.

A giugno, i tanker che hanno esportato petrolio e prodotti petroliferi russi sono stati 453, 153 dei quali appartenenti alla "Flotta fantasma", navi che spengono il sistema di identificazione automatica (Ais) per evitare il tracciamento dei movimenti, trasferiscono in mare petrolio ad altre navi per evitare il tracciamento dell'origine del cargo, cambiano frequentemente bandiera. Un terzo di queste navi è in mare da più di 20 anni. Per questo, pongono un significativo problema ambientale, oltre che politico ed economico e c'è anche il rischio che non siano assicurate in modo appropriato contro eventuali incidenti che ricadrebbero sui contribuenti, con costi stimati, in caso di perdite, fino a un miliardo di dollari. Al momento, sono 400 le navi 'fantasma' colpite da sanzioni introdotte da Gran Bretagna, Unione europea, Usa e Canada.

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