Venezuela, ultimatum di Trump. Maduro: "Vogliamo la pace, ma non da schiavi"

Secondo quanto rivelato dal Miami Herald tra le ipotesi prospettate al leader venezuelano un esilio in Brasile, Qatar o Turchia

Trump e Maduro - Afp
Trump e Maduro - Afp
02 dicembre 2025 | 00.06
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Donald Trump ha imposto a Nicolas Maduro un ultimatum, intimandogli di lasciare subito il potere e il Venezuela, assicurandogli un salvacondotto per lui e i suoi familiari. Ma il leader venezuelano ha rifiutato, chiedendo "un'amnistia globale" per se stesso e i suoi alleati politici. E' quanto rivela il Miami Herald dopo che lo stesso presidente ieri ha confermato di aver avuto un colloquio telefonico con il leader venezuelano, rifiutandosi però di "direi che sia andata bene o male, è stata una telefonata".

Né Washington, né Caracas hanno fornito altri dettagli sul colloquio che sarebbe avvenuto il 21 novembre scorso, dopo mesi di pressione militare di Trump con un dispiegamento di forze navali senza precedenti di fronte alle coste venezuelane.

Maduro: "Vogliamo la pace, ma non da schiavi"

Il Venezuela non vuole una "pace da schiavi", ha detto Maduro a migliaia di sostenitori, parlando di un dispiegamento militare statunitense che, a suo dire, sta "mettendo alla prova" il suo Paese da 22 settimane.

Trump ha aumentato la pressione su Maduro con un massiccio rafforzamento navale nei Caraibi, bombardamenti di imbarcazioni sospettate di trasportare droga e minacciosi avvertimenti di evitare lo spazio aereo venezuelano. "Vogliamo la pace, ma una pace con sovranità, uguaglianza e libertà! Non vogliamo una pace da schiavi, né la pace delle colonie!" Maduro, che accusa Washington di volerlo rovesciare, lo ha dichiarato durante un comizio a Caracas, mentre Trump avrebbe dovuto incontrare i suoi massimi funzionari della sicurezza nazionale per discutere della situazione in Venezuela.

Cosa si sono detti

Secondo il Miami Herald, Trump ha inviato "un messaggio secco" a Maduro: "Puoi salvare te stesso e quelli vicini a te, ma devi lasciare il Paese subito", avrebbe detto offrendo un salvacondotto per il leader venezuelano, sua moglie e suo figlio "solo se accetta di dimettersi immediatamente".

Condizione che Maduro avrebbe rifiutato, presentato una serie di contro richieste, compresa un'immunità globale e la possibilità di cedere il potere politico ma non il controllo delle Forze Armate. Secondo il giornale, non vi sono stati altri contatti, anche se Maduro avrebbe richiesto un altro colloquio nel weekend, dopo che Trump ha dichiarato la chiusura dell'intero spazio aereo sul Venezuela, mossa che costituisce un'ulteriore indicazione della possibile imminenza di un intervento armato Usa.

"Il governo Maduro non ha ricevuto risposta", scrive ancora il giornale, precisando che nei primi contatti si è ipotizzato un esilio in Brasile, Qatar o Turchia. Intanto, domenica Maduro ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo diversi giorni di assenza, che aveva alimentato le voci di una sua possibile fuga dal Paese. Alla cerimonia di premiazione dei produttori di caffè, trasmessa in streaming, il presidente è apparso stringere le mani a diverse persone ed ha pronunciato un breve discorso, senza alcun riferimento alla crisi in corso. Solo alla fine ha lodato un Venezuela "indistruttibile, intoccabile, invincibile".

Inoltre Maduro ha inviato un messaggio alla conferenza ministeriale dell'Opec in cui ha accusato gli Stati Uniti di volersi "appropriare delle riserve petrolifere del Venezuela, le più vaste del pianeta, con l'uso letale della forza militare". Trump ieri ha convocato il suo team di sicurezza nazionale per una riunione nello Studio Ovale sul Venezuela.

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