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Legge di bilancio, i principali temi sul tavolo

05 dicembre 2024 | 11.48
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Un vertice di maggioranza, domenica 24 novembre, ha indicato la direzione auspicata per i lavori parlamentari sulla Legge di bilancio. Hanno partecipato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. L’incontro è stato definito da una nota di Palazzo Chigi “proficuo” e all’insegna di una “piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che, in continuità con le due precedenti, guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo”. È stata evidenziata “l’intenzione del Governo di ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal super bonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell’intera manovra”. Alla riunione, i leader hanno dato mandato al Ministro Giorgetti di “valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, in particolare relative alle forze dell'ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi”. A due giorni dal vertice però, mercoledì 27 novembre, la cronaca parlamentare ha dovuto registrare due ‘incidenti’ successivi in Commissione Bilancio al Senato sul Dl Fisco. Prima Forza Italia ha votato con le opposizioni respingendo un emendamento della Lega per la riduzione del canone Rai e poi la Lega ha reagito contribuendo a bocciare un emendamento di Forza Italia sulla sanità. Le reazioni ai due voti fotografano bene il clima in cui la manovra dovrà proseguire il suo iter parlamentare. Con poche risorse disponibili, e quindi pochi margini di manovra, la maggioranza dovrà ritrovare coesione per evitare altri momenti di tensione e procedere con le letture necessarie in Parlamento per arrivare all’approvazione della manovra entro il 31 dicembre. Intanto, però, è arrivata una buona notizia per il governo da Bruxelles. La Commissione Ue ha promosso la manovra economica presentata dal governo italiano, che è "in linea" con le raccomandazioni. Nel complesso, per palazzo Berlaymont, otto Stati membri della zona euro (su 17) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese. Per gli altri Stati membri saranno necessari "vigilanza" e "azioni adeguate" per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni fiscali specifiche per Paese e con il nuovo quadro fiscale dell’Ue. L’Italia, tra i promossi, è in compagnia di Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia. Per contro, Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda per la Commissione "non sono pienamente in linea", in quanto si prevede che la loro spesa netta annuale (Finlandia, Irlanda) e/o cumulativa (Estonia, Germania, Irlanda) sarà superiore ai rispettivi tetti. A fare peggio di tutti è proprio l’Olanda, per la quale la valutazione è che “non è in linea con le raccomandazioni”. La Commissione Europea ha dato il suo via libera anche al piano pluriennale presentato dal governo italiano, che si estende su un periodo di sette anni, il massimo previsto dal nuovo patto di stabilità.

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