
Si alza il sipario sulle sfilate maschili, dal 20 al 24 giugno nuove visioni, ritorni attesi e un desiderio di bellezza, cambiamento e pace
Tutto pronto per il ritorno della Milano Fashion Week dedicata alle collezioni uomo per la primavera/estate 2026. In calendario dal 20 al 24 giugno, il programma promette un’agenda fitta: 80 appuntamenti tra cui 20 sfilate (15 fisiche e 5 digitali), 41 presentazioni, 3 su appuntamento e 16 eventi speciali. Tra i debutti più attesi in passerella spiccano i nomi di Fiorucci, Paul Smith, Setchu (premio Lvmh 2023), il vincitore del Cnmi Fashion Trust Grant 2023 e Qasimi, il brand fondato da Khalid al-Qasimi che fonde eredità mediorientale e visione londinese.
Rientra nel calendario delle presentazioni anche Bally, mentre fa un passo indietro Zegna, che per questa stagione sceglie Dubai come palcoscenico. Ma la promessa è chiara: “Zegna continuerà sempre a sfilare alla Milano Fashion Week - assicura il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa - e dalla prossima stagione torna in calendario come sempre”. Presenti, tra i brand principali, Dolce&Gabbana, Prada, Emporio Armani e Giorgio Armani.
Certo, qualche big-name manca all’appello e gli addetti ai lavori lo notano. “È figlio di un momento - spiega Capasa - in alcuni casi manca un nome per il cambio di designer alla guida creativa o per la crisi vissuta dal settore, che ha portato a restringere alcuni momenti di narrazione e magari puntare di più sulle collezioni co-ed. Ci auguriamo tutti che questo cambi a breve, portando i grandi brand ad essere presenti nella stagione dell’uomo”.
Sul fronte digitale, occhi puntati su Outbreak Lab, neonata realtà indiana che unisce tecnologia, tradizione e sostenibilità, e Sagaboi, brand caraibico multiculturale che torna dopo l’esordio nel febbraio 2025. Debuttano anche Cascinelli, LeonardoValentini, Meriisi, Rowen Rose, Uma Wang e Vivienne Westwood, mentre Jacob Cohën celebra i 40 anni del brand. Tra le novità strutturali, Cnmi attiva uno spazio dinamico alla Fondazione Sozzani, dove sfileranno David Catalán, Miguel Vieira, Pronounce e Simon Cracker. Ma non solo: la Fondazione ospiterà presentazioni e mostre per sostenere i talenti emergenti come Cascinelli, Lessico Familiare e Mtl Studio. In mostra anche Agglomerati e, nella sezione Forma Aperta, verrà proiettato Il Digiuno, un’opera che riflette su sguardo, bellezza e violenza attraverso materiali d’archivio.
Sabato 21 giugno riflettori accesi sul party ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana, organizzato insieme al Milano Fashion Institute – la business school acquisita nel 2023 da Cnmi, che rafforza così la sua rete formativa. E mentre Milano si prepara ad accogliere buyer, giornalisti e creativi da tutto il mondo, i numeri confermano il potenziale della fashion week: “Nella scorsa edizione di febbraio - ricorda Capasa - il giro d’affari della città ha toccato i 185 milioni di euro, tra retail, ospitalità e trasporti. Su base annua, l’indotto supera il mezzo miliardo”.
Ma c’è di più. La moda lancia anche un messaggio di speranza. La nuova campagna di comunicazione, ideata da Cnmi insieme al Comune di Milano, YesMilano e il Museo Olimpio, sceglie il Mercato dei Fiori come teatro simbolico. “La moda e il mondo hanno bisogno di stabilità - sottolinea Capasa - c’è una situazione altalenante e ora l’augurio è che si ritrovino stabilità e orizzonti positivi. Spero che l’elezione del nuovo Papa e i suoi messaggi di pace servano da contrappeso a quello che sta succedendo per tornare ai valori essenziali della convivenza”. Insomma, spazio alla bellezza e al desiderio universale di cambiamento e pace.