Data la natura repressiva del regime del presidente Nicolas Maduro, poche persone sono a conoscenza di dove si trovi la leader dell'opposizione venezuelana
Maria Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, si è recata a Oslo ma non ha partecipato alla cerimonia di premiazione di oggi nonostante "abbia fatto tutto ciò che era in suo potere" per esserci. È stata la figlia, Ana Corina Sosa Machado, a ritirare il Premio e a intervenire a nome della madre. Data la natura repressiva del regime del presidente venezuelano Nicolas Maduro, poche persone sono a conoscenza di dove si trovi e come si muova Machado, ha spiegato il direttore dell'Istituto Nobel, Kristian Berg Harpviken.
"Quello che noi venezuelani possiamo offrire al mondo è la lezione forgiata attraverso questo lungo e difficile percorso: per avere la democrazia dobbiamo essere disposti a lottare per la libertà", è parte del discorso di accettazione del Nobel, letto nella cerimonia di oggi da Ana Corina Sosa Machado, la figlia della leader dell'opposizione venezuelana. Nel discorso Machado ha accusato Nicolas Maduro di "terrorismo di Stato" e ha ricordato che 2500 persone sono state "rapite, fatte sparire, torturate" sotto il suo regime. "Questi sono crimini contro l'umanità, documentati dalle Nazioni Unite, terrorismo di Stato, adottato per seppellire la volontà del popolo", ha concluso.
Durante la cerimonia della consegna dell'onorificenza, il presidente del comitato Nobel per la Pace, Jorgen Watne Frydnes, ha esortato il leader venezuelano a lasciare il potere: "Signor Maduro, accetti i risultati delle elezioni e si dimetta", per poi chiedergli di "porre le fondamenta per una transizione pacifica verso la democrazia, perché è la volontà del popolo venezuelano".