Pier Silvio Berlusconi: "Governo Meloni il migliore d'Europa. Ius scholae non è priorità"

L'ad di Mfe: "Discesa in campo? Non la escludo in futuro". Tajani: "D'accordo con lui, Ius scholae mai stata priorità"

Pier Silvio Berlusconi
Pier Silvio Berlusconi
09 luglio 2025 | 13.01
LETTURA: 6 minuti

“Penso che al di là di destra o sinistra oggi il nostro governo sia uno dei migliori in Europa, per non dire oltre. E’ una questione di concretezza e consapevolezza. Meloni si comporta come è più opportuno per l’Italia”. Così l’ad di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, a margine della presentazione della nuova stagione Mediaset alla stampa.

“Da un lato c’è propaganda - ha detto - dall’altra tenere caldo il consenso degli elettori. Lei sta facendo il massimo nell’interesse del Paese, e vale anche nel rapporto con Trump e con gli Stati Uniti”.

"Meloni sta facendo il primo ministro - ha poi risposto a chi gli chiedeva se la premier fosse diventata più moderata rispetto al passato - deve sempre trovare l’equilibrio tra il ruolo da primo ministro e parlare ai suoi elettori da leader del centrodestra. Secondo me sta facendo un lavoro unico: donna, giovane, venuta dal nulla. Ora guida il migliore governo d’Europa: tanto di cappello. La si può pensare uguale o diversamente ma c’è grande serietà, impegno, e patriottismo. Ben venga, il patriottismo”.

"Ius scholae non è priorità"

Sullo Ius scholae “condivido in linea di massima il principio ma onestamente ho dei dubbi sulla priorità: non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani quindi tempi e modi mi vedono un po’ scettico”, ha detto Pier Silvio Berlusconi in tema di cittadinanza. “Mi spiace per Tajani - ha aggiunto - ma sono più contro che a favore, perché non è il momento. Però è falso che Tajani porta avanti lo Ius scholae seguendo indicazioni di me o Marina”. La proposta di legge “può essere migliorata ma non è mal formulata perché difende diritti delle persone che vanno sempre difesi”.

"Io la penso alla stessa maniera di Pier Silvio Berlusconi, non ho mai detto che lo Ius scholae è una priorità, trovatemi una frase in cui dico che è una priorità. Per noi una priorità è la giustizia, la sanità, la manovra economica, con salari più ricchi", ha dichiarato Antonio Tajani rispondendo ai cronisti in Transatlantico dopo le parole del figlio di Silvio Berlusconi.

"La mia posizione non è mai cambiata, sono convinto di quello che dico e sono pronto a spiegarlo a tutti. Ho letto le dichiarazioni di Pier Silvio, anche secondo me la riforma della cittadinanza non è una priorità. Non c'è nessuna differenza nella sostanza" tra le sue parole e quelle pronunciate da Pier Silvio Berlusconi.

Sullo Ius scholae "c'è una nostra proposta di legge che si chiama Ius Italiae che punta a far sì che chi studia in Italia dopo 10 anni possa chiedere di diventare cittadino italiano". "Cercherò di spiegare bene a tutti i contenuti della nostra proposta che non è una proposta lassista". "Ho solo detto qual era la nostra posizione, quindi da questo punto di vista" con Pier Silvio Berlusconi "siamo in perfetta sintonia", ha aggiunto il titolare della Farnesina e leader di Fi, annunciando: "Andremo avanti nel sostenere e difendere le nostre idee: certamente non sono altri partiti che decidono quando, come e dove parlare".

"Discesa in campo? Non la escludo in futuro"

A margine della presentazione della nuova stagione Mediaset alla stampa, Pier Silvio Berlusconi ha spiegato che da parte sua “non c’è mai stata una voglia concreta” di scendere in politica. “Io sono felice di fare quello che faccio e oggi non ne ho nessuna intenzione e non penso alla politica. Guardando al futuro, non lo escludo: una sfida completamente nuova, perché no?”, ha detto l’ad di Mfe.

Oggi questa ipotesi “non ha nessuna concretezza” ma, ha fatto notare, “mio padre aveva 58 anni quando è sceso in politica, io ora ne ho 56…”. Se fosse impegnato in politica, diverse sarebbero le priorità per Berlusconi: “Welfare, salari, sanità, scuola, maggiore sicurezza e una spinta di sviluppo. Tutto ciò che è incentivo per le aziende, occupazione ed economia”.

Pier Silvio Berlusconi scende in campo? ''Magari, dipende da lui'', ha commentato Tajani interpellato in Transatlantico. ''Se scende in campo - ha rimarcato il vicepremier - sarebbe un'ottima cosa. Siamo assolutamente contenti. E lo siamo se sono in più a scendere in campo quelli di peso, con il nome poi che porta.... Se lo deciderà, sarà sempre un fatto positivo. Non è un fatto negativo. Anzi, il fatto che la famiglia Berlusconi si interessi di Forza Italia significa che ci tengono, ci sostengono, sempre con grande garbo e discrezione''.

"Forza Italia deve essere liberale con spinta progressista sui diritti"

Forza Italia "deve essere una forza liberale e moderata, che guarda al centrodestra con una spinta progressista sui diritti di tutti”, ha affermato Pier Silvio Berlusconi a margine della presentazione della nuova stagione Mediaset. “Se non ci fosse Tajani bisognerebbe inventarlo - ha sottolineato - Questo non vuol dire che non si possa fare meglio. Stimolo Tajani a guardare avanti e a introdurre in partito presenze nuove. Tajani è bravissimo, Dalla Chiesa è bravissima, così come Gasparri e ce ne sono altri mille, anche tanti ministri di governo hanno una grande esperienza”.

Nomi della serie ‘potrebbe essere lui il vero leader assoluto’ “non ne ho - ha aggiunto - ma altri nomi che mi piacciono ci sono”. Quello che manca in Italia è il centro. “Meno male che Forza Italia c’è e Tajani c’è - ha sottolineato ancora - ma nello spazio che vivo come la sinistra vera, che sono i 5 stelle, Pd da un lato e dall’altra parte Fratelli di Italia e Lega c’è in mezzo uno spazio gigante, che è quello di come pensa la maggior parte degli italiani”.

Quanto a Renzi, interessato da sempre al progetto di un centro, “io ho grandi simpatie ma non ha più peso e mordente - ha dichiarato - Renzi ha perso credibilità elettorale, è bravo ma nel suo percorso politico ha perso peso politico”. Dopo le sue parole Renzi ha annunciato: "Interrompo da oggi ogni collaborazione con Mondadori".

"Papà si sarebbe scatenato per fermare le guerre"

Mio padre manca tantissimo alla politica italiana. Amavo mio padre, avevo un rapporto profondo con lui anche di contrasto, di bisticcio come Sandra e Raimondo. Mi sono reso conto dopo la sua morte di quanto mi manchi e manchi alla politica”, ha detto Pier Silvio Berlusconi, a margine della presentazione della nuova stagione Mediaset alla stampa.

“Oggi non avrebbe accettato questa situazione, si sarebbe scatenato - ha aggiunto - non si sarebbe mai arreso, avrebbe tentato di fermare queste due follie di guerre. Sarebbe stato male e avrebbe fatto di tutto”. Silvio Berlusconi “ci ha insegnato i valori e il primo su tutti è il rispetto e l’amore per la famiglia e l’essere consapevoli e contenti della propria fortuna - ha poi sottolineato parlando con i cronisti - Mio padre tutti i giorni ringraziava per quello che aveva. L’insegnamento più profondo è la sua capacità di amare e la sua benevolenza verso il prossimo”.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza