"La Sla è una patologia eterogenea: identificare i vari sottogruppi significa identificare i bersagli terapeutici da colpire. Penso che il passo più concreto dal 2026 sarà la stessa trasformazione che abbiamo visto in oncologia: una terapia diversa per ogni tipo di tumore. Perché anche la Sla, come il cancro, non è uguale per tutti. La tecnologia esiste, ma va sostenuta". Così Piera Pasinelli, fondatrice e direttrice del Weinberg Als center alla Thomas Jefferson university di Philadelphia, e membro dell'advisory board di Arisla, la Fondazione italiana di ricerca per la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), partecipando all'evento di sensibilizzazione e beneficenza organizzato da Aisla, l'Associazione italiana Sla, 'La Promessa 2025' a Roma.