La musica dal vivo è la forma di intrattenimento più amata al mondo: supera sport, cinema e ogni altra esperienza collettiva
La musica dal vivo è la forma di intrattenimento più amata al mondo: supera sport, cinema e ogni altra esperienza collettiva. E per il 70% del pubblico un concerto è meglio del sesso. E' uno dei dati che emerge da 'Living for Live', il nuovo report globale di Live Nation sul rapporto fra pubblico e musica dal vivo condotto su un campione di oltre 40.000 persone in 15 Paesi. Secondo la ricerca, la musica dal vivo è oggi la forma di intrattenimento più amata al mondo davanti a cinema, sport e qualunque altra esperienza condivisa. Solo nel 2025 oltre 130 milioni di fan hanno acquistato un biglietto per almeno un concerto, mentre l’affluenza negli stadi che hanno ospitato questi eventi ha registrato un incremento record, triplicando rispetto all’anno precedente. Addirittura, il report rivela che circa il 70% degli intervistati, tra fare sesso e vedere un concerto, sceglierebbe senza esitazioni il concerto.
Negli ultimi anni i concerti sono diventati ben più che semplici eventi: tappe di vita, momenti simbolici da vivere e ricordare, esperienze sensoriali immersive e totalizzanti. Oltre l’80% degli intervistati afferma che la musica dal vivo rafforza i legami familiari, mentre quasi il 70% organizza veri e propri viaggi dedicati (per un totale stimato di circa 60 miliardi di chilometri, l’equivalente di 83.000 viaggi verso la Luna), trasformando ogni show in un’esperienza a sé. Anche grazie alla possibilità di una programmazione a lungo termine, i concerti sono diventati il momento clou attorno al quale costruire un’esperienza completa.
Inoltre, il 77% degli intervistati riconosce che andare a un concerto è parte fondamentale della costruzione della propria identità, come se ogni show diventasse una celebrazione, personale e collettiva di ciò che si è, sia online che offline. Non stupisce quindi che il 76% dei fan interessati agli eventi dal vivo scelga artiste donne. Artiste come Beyoncé, Olivia Rodrigo, Karol G e Lady Gaga stanno ridefinendo alcuni dei momenti più importanti della cultura pop contemporanea. Questa spinta globale ha effetti tangibili anche sull’economia. Quasi sei fan su dieci viaggiano almeno una volta l’anno per assistere a un concerto, generando un impatto diretto su trasporti, ospitalità, ristorazione e commercio locale. Le grandi tournée internazionali hanno dimostrato di muovere interi territori e di avere un impatto economico positivo su tutto l’indotto, confermando il ruolo strategico dell’industria musicale per le città e le comunità che le ospitano.
Tra gli esempi più rilevanti: l’impatto da 1 miliardo di sterline della reunion degli Oasis con il tour Live ’25 nel Regno Unito e in Irlanda; i 4,5 miliardi di dollari generati da Beyoncé negli Stati Uniti; fino alla residency di Bad Bunny, che ha prodotto 200 milioni di dollari solo a Porto Rico. Il report evidenzia inoltre un cambiamento culturale profondo: nell’era dell’Ai e delle interazioni digitali, i concerti restano il luogo dove le persone sperimentano le emozioni più intense. Il 93% dei fan preferisce esperienze reali a quelle mediate da uno schermo e l’85% esce da un live in uno stato di euforia condivisa.
La musica dal vivo parla una lingua unica, attraversa Paesi, generazioni e culture. Il 71% degli ascoltatori segue artisti che cantano in lingue diverse dalla propria, dimostrando che il palco è sempre più uno spazio globale di incontro, scambio e appartenenza. Alla fine del 2025, dunque, l’industria dei concerti non si dimostra solo viva e in salute, ma in piena e costante accelerazione: continua a crescere insieme alle persone che la animano e a muovere milioni di fan che trovano nei live il modo più autentico e potente di vivere la musica.